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venerdì 27 gennaio 2012

27 GENNAIO 1945-27 GENNAIO 2012...IO NON DIMENTICO...


LASCIO ALLA MUSICA IL COMPITO DI ESPRIMERE IL DOLORE MAI SOPITO PER L'ORRORE CHE HO CONOSCIUTO IO, FORTUNATAMENTE PER ME, SOLO ATTRAVERSO IMMAGINI E PAROLE...MA CHE NON POTRO' MAI E POI MAI DIMENTICARE....



SEMPRE GRAZIE AL MIO BLOG HO AVUTO L'ONORE DI CONOSCERE UNA STUPENDA RAGAZZA EBREA...PURTROPPO SIAMO MOLTO LONTANE...MA IO LA SENTO MOLTO VICINA...OGGI ANCORA DI PIU' E GRAZIE A LEI HO CONOSCIUTO QUESTI BISCOTTI E HO CERCATO DI RIPRODURLI...

HAMANTASHEN


dal blog di Eleonora:
Ingredienti per circa 3 dozzine di biscotti
4 uova

250 gr di zucchero

125 ml di olio

il succo di un limone

la buccia grattuggiata di un limone

1 cucchiaio di estratto di vaniglia

500 gr di farina
2 cucchiaini di lievito in polvere

300 gr di marmellata di ciliegie, di fragole e di albicocche


La frolla di questi biscotti non si fa quasi mai con il burro, ma con l'olio per poter mangiarli in qualsiasi momento della giornata, anche dopo un pasto con pietanze a base di carne. La legge ebraica vieta di mischiare latte e derivati con carni nello stesso pasto o che questi alimenti entrino in contatto tra loro.

Gli hamantashen più tradizionali sono ripieni di una pasta fatta a base di semi di papavero, di composta di frutta o di marmellata variata. Io quest'anno ho scelto quest'ultima opzione. Ce ne sono anche di meno tradizionali, ripieni di crema, cioccolato o Nutella.
Accendere il forno a 180° e imburrare delle placche da forno o vassoi appositi per biscotti.
Battere leggermente le uova con lo zucchero e Aggiungere il resto degli ingredienti e mischiare bene fino ad amalgamare bene. Dividere la pasta in varie parti e stenderla non troppo sottile e tagliare dei dischi di 4 o 5 centimetri. Su ogni disco, porre mezzo cucchiano di ripieno.
Per dare la forma di triangolo, piegare due lati in modo da formare una punta e poi chiudere piegando il terzo lato. Sigillare con le mani i tre angoli.
Infornare a 180° durante 20 minuti.che di meno tradizionali, ripieni di crema, cioccolato o Nutella.

“Non cerco di capire i comportamenti degli aguzzini, perché temo che ne risulterebbe una parziale giustificazione. Mi rendo solo conto che movimenti come quello nazista, quello sovietico o quello fascista, sorgono in momenti di grande crisi, quando la gente sente il bisogno del miracolo in terra, e temo che i nostri tempi condividano questa caratteristica con la Germania di Weimar o l’Italia degli anni ‘20”. parole di Nedo Fiano...


giovedì 27 gennaio 2011

I RUGELACH EBRAICI...PER RICORDARE LA SHOAH...


"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate."




Perdonatemi...ma oggi la voglio celebrare così questa giornata...tra le mie lacrime brucianti e i sorrisi di mio figlio mentre guardiamo e riguardiamo questa scena ... perchè il dolore non si attenua mai...anzi, se possibile aumenta...e con lui la paura...la paura che anche una briciola di tutto questo possa ritornare...anzi con la terrificante consapevolezza che quest'orrore si è già ripetuto... in modi e tempi diversi ma con la stessa, inesorabile e agghiacciante logica umana.
Perdonatemi ...ma oggi la voglio ricordare con le parole di mio figlio questa giornata, che alla terza volta che mi ha chiesto di rivedere questa scena, si volta...mi fissa per qualche secondo e mi dice "Mamma non piangere, non vedi che il bimbo e la sua mamma hanno VINTO!"




RUGELACH DI NOCCIOLE DAL LIBRO "LA CUCINA EBRAICA" DI CLARYSSA HYMAN (una ricetta scelta non a caso per me...leggere qui e qui)
I Rugelach vengono mangiati tutto l’anno, per ricordare i dolcetti offerti da Giuditta a Oloferne e che gli furono fatali.

Ingredienti:
180 gr burro morbido
230 gr ricotta fresca (o formaggio morbido spalmabile)
230 gr farina
2 cucchiaini di zucchero




Impastare tutto insieme, formare una palla e metterla a riposare in frigo per tutta la notte.
Al mattino, dividere la pasta in due, stendere con un mattarello fino a fomare un bel cerchio e poi dividerlo in 8 o 16 spicchi.
Spennellare ogni spicchio con burro fuso e spolverare con il ripieno:
cacao amaro
mandorle tritate (nell'originale nocciole ma io non le avevo)
zucchero di canna
cannella

Far aderire bene il ripieno alla pasta (io ho usato un cucchiaio), poi arrotolare ogni spicchio formando dei piccoli cornetti e adagiarli su una teglia rivestita di carta forno, spennellarli con un pò di albume e spolverarli ancora di zucchero.
Cuocerli per circa 30 minuti a 200° fino a quando sono di un bel colore dorato.
Li stiamo assaggiando in questo momento, sono molto buoni.


mercoledì 27 gennaio 2010

27 GENNAIO 1945

"Difficile da riconoscere, ma era qui.
Qui bruciavano la gente.
Molta gente è stata bruciata qui.
Si, questo è il luogo.

Nessuno ripartiva mai di qui.

I camion a gas arrivavano là...
C'erano due immensi forni...
e dopo, gettavano i corpi in quei forni,
e le fiamme salivano fino al cielo.


Fino al cielo?


Si.
Era terribile.

Questo non si può raccontare.
Nessuno può
immaginare quello che è successo qui.
Impossibile. E nessuno può capirlo.
e anche io, oggi...

Non posso credere di essere qui.
No, questo non posso crederlo.
Qui era sempre così tranquillo. Sempre.
Quando bruciavano ogni giorno 2000 persone, ebrei,
era altrettanto tranquillo.
Nessuno gridava. Ognuno faceva il proprio lavoro.
Era silenzioso. Calmo.
Come ora."

tratto da 'SHOAH' di CLAUDE LANZMANN


"Da allora, senza segni premonitori,
Questa lenta agonia di continuo ritorna:
E fino al momento in cui
Non si racconta la mia terribile storia
Il cuore imprigionato dentro di me brucia"

tratto da JUDENREIN di SANDRA BIANCO

"Erano cento
Erano cento uomini in arme.
Quando il sole sorse nel cielo,
Tutti fecero un passo avanti.
Ore passarono, senza suono:
Le loro palpebre non battevano.
Quando suonarono le campane,
Tutti mossero un passo avanti.
Così passò il giorno e fu sera,
Ma quando fiorì in cielo la prima stella,
Tutti insieme fecero un passo avanti.
"Indietro, via di qui, fantasmi immondi:
Ritornate alla vostra vecchia notte":
Ma nessuno rispose, e invece.
tutti in cerchio, fecero un passo avanti."

PRIMO LEVI

http://memoria.comune.rimini.it/binary/rimini_memoria/progetto/ZONA_GRIGIA.1205827577.pdf

foto presa da Google immagini.

27 gennaio 2009

mercoledì 28 gennaio 2009

TORTA DI MIELE EBRAICA E APPELLI!

Continua per me la giornata della memoria ... 24 ore son troppo poche per riflettere su argomenti così profondi ... desidero ringraziare ancora una volta tutti quelli che hanno letto il mio post ... tutti coloro che hanno dedicato un post a questa giornata ... tutti quelli che hanno avuto un pensiero, anche di un microsecondo, per ciò che è stato ... ripeto anche, come ho detto in un commento ad un altro post e come avevo già ribadito ieri nel mio post, che, chi la pensa diversamente ... è semplicemente pregato di passare oltre ... qui non si vuole obbligare nessuno ad ascoltare nessuna predica ... non ci sono predicatori ... ma solo riflessioni ... personali ... nel proprio spazio personale ... nel rispetto di tutti e ... quindi in massima libertà.

Onorare la giornata della memoria significa, per me, anche riflettere sulle tragedie dei nostri giorni e allora come non rispondere all'accorato appello di Giovanna , per la sua splendida isola, Lampedusa, che vive giorni terribili ...

... come non indignarsi per l'ennesimo scaricabarile di responsabilità che si fa nel nostro paese ... come non essere vicini, purtroppo solo con il pensiero, ad una popolazione che non ha nessun torto se non quello di abitare su una delle isole più belle al mondo ... come non gridare ai media che è ora di finirla di giocare con le vite delle persone solo per l'infimo interesse dell'"audience" (ma vogliamo proclamare uno sciopero 'dai' telegiornali e giornali?) ... Giovanna ... tieni duro, tu e la tua bellissima gente, come ha scritto Claudio Baglioni in una dolcissima poesia che ha dedicato a Lampedusa e che potete leggere nel suo blog ...

Un altro appello arriva dalla sensibilissima Lidia, che ci racconta la storia agghiacciante della sua amica Marilena ...
LIBERATE SOFIA!
... proprio mentre ci chiediamo come potremmo sentirci se ci strappassero i nostri figli dalle braccia come succedeva alle madri internate e mentre pensiamo che ... no ... oggi non potrebbe succedere più ... ecco che ci arriva la bastonata, certo le condizioni sono molto molto diverse ma che razza di metodi usa lo stato italiano per "porre fine al lungo contenzioso giudiziario tra i genitori per l'affidamento della bambina"?, ma questi assistenti sociali se lo sono letti un qualsiasi libro di psicologia dell'età evolutiva? ma davvero pensano che con queste azioni violente portano la bambina a "sostenere un percorso terapeutico di ripristino delle relazioni affettive"? non mi dite che sono convinti di questo perchè è un'offesa alla loro (presunta!) e alla mia intelligenza!!!
Vi riporto di seguito l'appello di Lidia per noi tutti ...
"Vi sarei grata se poteste lasciare un commento su Facebook (cercate "Liberate Sofia") o anche in negozio, Profumeria Adriana Via Pretoria, 79 dove si tiene una raccolta di firme. Qui troverete maggiori informazioni oltre agli articoli che il Corriere della Sera, La Gazzetta del Mezzogiorno, e MediaSet hanno dedicato al caso. Se ci sono difficoltà a visualizzare le pagine fatemi sapere.Grazie a tutti.Lidia"
Ma ... ma questo è anche un blog di cucina e nella cucina ho trovato un bellissimo modo di onorare la giornata della memoria, ispirata da altre food-bloggers che mi hanno dato queste idee fantastiche ... grazie alla dolcissima Romy ... alla impetuosa Tzunami (che non è affatto svampata come dice!)... ho deciso che avrei preparato una ricetta ebraica ... ho scelto la Lekach di Fra perchè come ha giustamente scritto lei ..."il cibo conserva tradizioni e supera barriere" ...
LEKACH - TORTA DI MIELE EBRAICA
... è un dolce morbissimo, profumatissimo ed è stata un'emozione assaggiralo pensando che si tratta di un sapore antico ah dimenticavo, Fra lo ha a sua volta trovato da Sandra che lo ha trovato qui ... bella questa catena vero? Io vi copio e incollo la versione di Fra che è quella che ho seguito ...
Ingredienti per due torte piccole, io una l'ho regalata alla mia amica Raffa perchè mi faceva piacere condividerla con lei e la sua famiglia:
1 bicchiere di zucchero (io ho usato quello di plastica)
1 bicchiere di acqua
un bicchiere di olio di semi di mais
3 uova medie
1 cucchiaino raso di bicarbonato
225 gr di miele
1 cucchiaino colmo di zenzero in polvere
i semi pestati di quattro bacche di cardamomo
scorza di un limone grattuggiata
farina
1 cucchiaio di cremor tartaro (che io ho sostituito con 1\2 bustina di lievito per dolci)
mele a fettine
gherigli di noce sbriciolati
Preriscaldate il forno a 180°. Ungete e infarinate due tortiere, io due stampi da plum-cake. Montate le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose. Unite tutti gli altri ingredienti mescolando bene prima di aggiungere il successivo e per ultima incorporate la farina setacciata col lievito, in quantità necessaria da ottenere un crema "che scrive" (facendo colare l'impasto da un cucchiaio questo non deve essere assorbito subito dal composto sottostante ma rimanere per un attimo in superficie). Versate l'impasto nelle tortiere e coprite con le mele tagliate a fettine sottili, io ho aggiunto a questo punto anche i gherigli di noce sbriciolati.
Infornate per circa 50 minuti, la superficie dovrà risultare soda ed elastica al tatto.Togliete dal forno, lasciate riposare per circa 5 minuti, sformate e fate raffreddare sulla griglia del forno. A questo punto Sandra consiglia di impachettare le torte in carta stagnola e consumarle dopo qualche giorno...se riuscite a resistere...;D ... io non ho resistito ...

martedì 27 gennaio 2009

SHOAH: IL GIORNO DELLA MEMORIA ...

"[...] Generalmente quest'evento viene chiamato col nome di 'olocausto', ma questo termine è inappropriato e fuorviante per l'evento cui è riferito: nel significato originario si immola una vittima in olocausto ad un dio per chiederne i favori. Chiaramente lo sterminio degli ebrei non rientra in questo tipo di azione. A Olocausto viene ormai in generale preferito il termine ebraico 'Shoah', sostantivo femminile che indica sterminio, distruzione, calamità. [...]"
Questo è un estratto dalla prefazione della mia tesi di laurea ..Sono giorni che penso a come impostare questo post ... a come trasmettervi le mie sensazioni riguardo quest'argomento, parlare della Shoah ... significa troppo per me ... è un argomento che sento talmente tanto in profondità che sono sicura che non riuscirò a trasmettervi le mie emozioni... avevo anche pensato di fare delle premesse ... per non urtare la suscettibilità di nessuno ... con qualche parola o qualche foto che ho deciso di mostrare ... ma non lo farò ... su questo punto sono intransigente ... la Shoah è tutto quello che di inimmaginabile l'uomo possa aver prodotto, e continua a produrre, e anche di più ... se c'è qualcuno che non sopporta l'argomento, che ha opinioni 'diverse' ... si tenga lontano ... la Shoah è stata la mia ragione di vita per alcuni anni, gli ultimi anni dell'Università ... fino ad allora ne avevo ignorato l'esistenza e mi chiedo ancora oggi come sia stato possibile ... studiavo per sostenere l'esame di Lingua e Letteratura Tedesca, il corso monografico era molto interessante, e uno dei libri da leggere era questo se non lo avete mai letto ve lo consiglio vivamente, come tutti gli altri libri di cui parlerò in questo post, ne è stato tratto anche un delicato film con uno dei miei attori preferiti, Robin Williams, attraverso le parole di Becker ho 'intuito' che, al centro dell'Europa degli anni '40, era successo qualcosa di inenarrabile ... ma com'era possibile che non ne sapessi nulla? eppure avevo frequentato un liceo ... tornata a casa andai subito alla ricerca del mio testo di storia delle superiori ... solo una riga nella quale si accennava ai '...ben noti e tristi fatti accaduti nei campi di concentramento nazisti ...' forse era un testo scadente, forse erano scadenti i professori, ma la rabbia cominciò a montare in me, mi sentivo defraudata di qualcosa, cominciai a leggere ... a leggere ... a leggere ...
... e a piangere ... a piangere ... a piangere ... mi sentivo in colpa di non aver saputo tutto questo prima ... mi sentivo in colpa di non essere ebrea per poter provare quel dolore e piangere insieme a loro ... lo so che vi sembreranno parole esagerate ma io mi sentivo davvero così ... ero arrivata al punto di avere degli incubi di notte ... poi pian piano ho trasformato quella che stava diventando un'ossessione in un interesse che mi ha portato a cercare di sapere tutto ... ad informarmi a 360° ... e questo è stato uno dei libri che con concetti chiari e semplici più mi ha aiutato a 'capire' ...
... nella foto più sopra vedete parte della mia biblioteca personale sull'argomento ai lati della mia tesi ho messo "Se questo è un uomo" di Primo Levi, forse il testo più conosciuto sull'argomento scritto con delicatezza e poesia unici ... e il Mein Kampf di Adolf Hitler, proprio perchè, all'epoca avevo deciso che volevo capire fino in fondo ... ma non ce l'ho fatta, ad un certo punto ho dovuto chiuderlo, ora è lì ... di monito, ma non lo leggerò ...
Quando ho letto questo invece ho provato la vergogna per i miei connazionli dell'epoca che sapevano esi sono resi complici ...
http://cronologia.leonardo.it/ugopersi/leggi_razziali_italia/decreto_scuola2.htm Con questo libro, invece, ho fatto un viaggio all'inferno ... e fortunatamente per me, ma non per i tantissimi citati nel volume, sono ritornata ... vi troverete resoconti e modalità degli esperimenti sui prigionieri fatti dal ben noto dr. Mengele e tanti altri collaboratori ...
... nonchè una carrellata di immagini davvero forti, ma non mi faccio scrupoli a postarle, oggi ci sono videogiochi e serie televisive, i cui sceneggiatori ricevono fior di quattrini per 'creare' l'orrore ... qui lo vedete al suo stato umano puro ... Decisi che il mio tributo agli ebrei sarebbe stata la mia tesi di laurea, avrei parlato della Shoah ... fu complicato riuscire a trovare la strada ... mi laureavo in Lingua e Letteratura Inglese ... come conciliare l'argomento? Insieme alla mia prof. Anna Maria Palombi Cataldi, che si dimostrò subito entusiasta della mia proposta, riuscimmo a trovare il modo, io stavo seguendo il suo corso per sostenere l'esame di letteratura anglo-americana che trattava proprio di uno scrittore ebreo-americano Bernard Malamud e dell'influenza che su di lui aveva avuto la Shoah ... questo sarebbe stato l'argomento della mia tesi ... ho fatto un lavoraccio perchè era un aspetto che era stato quasi ignorato dai critici, ma c'era, eccome se c'era ... un lavoro che mi ha dato grandi soddisfazioni in seduta di laurea ...
Studiare la Shoah, rendermi conto di tutto quanto era sucesso con la silenziosa complicità di troppe persone, mi ha cambiata un pò, mi ha resa più sensibile da un lato, più scettica dall'altro ... mi porto dentro qualcosa in più che prima non avevo ... non so se è un bene o no ... oggi le cose sono un pò cambiate nella scuola ... so che i programmi prevedono uno studio approfondito di questo argomento, purtroppo però devo dire, in base alla mia piccola esperienza, che ciò non è servito molto ad intaccare la coscienza di questi nostri adolescenti contemporanei ... si, da questo punto di vista io sono un pò pessimista ... credo che il razzismo, l'intolleranza e, non ultimo, l'antisemitismo siano ben lontani dallo sparire ... tutto questo è potuto accadere appena 60 anni fa ... non nel secolo scorso o nel medioevo ... e ci sono stati altri genocidi e ci sono altre guerre ... tanti morti inutili ... e allora la Shoah non è passata ... per farvi capire alcune delle sensazioni che ho provato studiando nel corso degli anni, vi lascio con un'estratto dal mio libro preferito ...
"[...] I miei genitori sono morti, ma mi consola sapere che non sono periti a Belsen. Un giorno fu messo di piantone davanti alla porta dello studio di mio padre un nazista. In mano reggeva questo avviso: Tedeschi, state attenti. Evitate tutti i giudei. Chiunque abbia a che fare con un giudeo si insozza. Mio padre indossò l'uniforme d'ufficiale con tutte le decorazioni, compresa la Croce di Ferro di prima classe, e si mise in piedi a fianco del nazista. Man mano che si andava radunando una piccola folla, l'imbarazzo del nazista cresceva. La gente dapprima rimase silenziosa, ma, aumentando di numero, cominciò a mormorare, finchè passò al dileggio e si fece aggressiva.
L'ostilità, però, era diretta contro il nazista, e proprio il nazista poco tempo dopo desistette e tagliò la corda. Non ritornò, non fu sostituito. Qualche giorno più tardi, mentre mia madre dormiva, mio padre aprì il gas: morirono così. Dal giorno della loro morte ho evitato quanto più possibile ogni incontro con i tedeschi, non ho aperto un solo libro tedesco, neppure Holderlin. Ho cercato di dimenticare.
Certo, non ho potuto fare a meno di imbattermi in qualche tedesco, brava gente che è stata in prigione per avere lottato contro Hitler. Ho fatto ricerche sul loro passato, poi ne ho stretto la mano. Come sapere se l'uomo con cui stiamo parlando non ha immerso le mani nel sangue dei nostri amici e dei nostri parenti? [...] Anche con loro fingevo però di parlare tedesco con molto sforzo.
E' una specie di facciata protettiva che innalzo quasi (ma non del tutto) inconsciamente quando devo chiacchierare con un tedesco.[...]Le mie ferite non si sono ancora chiuse; pensare alla Germania è come strofinarci sopra il sale.[...]"
E vi segnalo anche questo bellissimo film italiano di un bravissimo regista, Roberto Faenza, tratto dalla soria vera di Jona Oberski ... guardatelo vi prego ... http://www.archivio.raiuno.rai.it/schede/9022/902245.htm
So che saranno in pochissimi a leggere tutto intero questo post, io lo lascio per un pò perchè così mi sento di fare, per questi 'stoici' lascio alcuni link, tra i tanti esistenti sull'argomento,a mio avviso, interessanti:
http://galline2ndlife.blogspot.com/2009/01/il-giorno-della-memoria.html