Eh si!
Un post in omaggio a quella regione che mi porto nel cuore ... nonostante tutto ... ma ... andiamo per ordine.
Partecipo con immensa gioia all'MTChallenge di questo mese perchè la carissima Patty è toscana ed ha scelto la pasta ... una pasta che io adoro, l'ho mangiata solo due volte, rigorosamente toscane ambedue e non mi ero mai sognata di poterla riprodurre a casa mia per pura 'soggezione'.
La Toscana mi è particolarmente cara ... nonostante un rapporto non sempre idilliaco, ma non per colpa sua ... vengo a dirvi ... in principio fu ammirazione distaccata, immatura ed inconsapevole per i paesaggi, i formaggi ed i vini ma solo così ... per sentito dire.
Poi un bel giorno ... anzi, una bella notte d'agosto del 2002 conosco per purissimo caso il mio attuale consorte ... avevo 32 anni ed ero ancora 'singol' dopo varie ed amare esperienze ed avevo imparato a catalogare mentalmente gli uomini che conoscevo in 'papabili e non' in base ad alcune caratteristiche tra cui, una imprescindibile, era la 'vicinanza geografica' ... ero, e forse sono ancora, convinta di avere delle grossissime difficoltà ad intrecciare una seria relazione amorosa con un partner che risieda lontano da me, ovvio che si tratta di limiti miei ma ... me li tengo molto volentieri!
Voi non vi offendete vero se intermezzo il mio interessantissimo racconto con le foto della preparazione dei pici? Sono arcisicura che la risposta è
Allora, dicevo che, dopo aver stretto la mano a questo baldo giovane che mi aveva fisicamente colpito non poco, mentre passo alla conoscenza degli altri suoi due amici, lascio un orecchio 'parcheggiato' nei paraggi ed ascolto queste due parole ... 'lavoro' ... 'Poggibonsi' ... 'sono di Boscotrecase', ok, penso delusa, lavora fuori, peccato, perchè mi piaciucchiava un bel pò ... bhè il resto è storia!
Ho avuto poi, modo e tempo di appurare che la parola corretta era 'lavoravo a Poggibonsi' e non solo, il mio amato maritozzo ha vissuto per più di tre anni in quel di Toscana, prima a Rignano sull'Arno, poi a Poggibonsi.
A questo punto dovete sapere che io sono una 'torella' al milleunopermilledue, con tutte le caratteristiche positive e negative di questo segno e tra le ultime vi è la possessività e la gelosia che, nel mio caso, si concentrava in modo parossistico su questo periodo che lui, da molti punti di vista, rimpiangeva, ed io lì che mi consumavo nell'immaginazione di perverse e piccanti esperienze con le perdute, lascive femmine toscane e, nonostante le sue continue rassicurazioni, la mia gelosia retroattiva faceva bene il suo lavoro.
Arrivando al punto di diventare rossa fumina ogni qualvolta la peccaminosa terra toscana veniva nominata o perfino solo evocata da qualche suo prodotto.
Poi capitò che una vecchia conoscenzA 'rignanese' del mio amato bene decidesse di trascorrere un week-end in Penisola Sorrentina con il suo fidanzato (fidanzato mò...) e chiese al mio (che fidanzato lo era sicuro!!!) di far loro da guida. Ovviamente l'amore mio mi coinvolse appieno in questa due-giorni con la speranza che, nel conoscere una così BBrava ragazza che gli era veramente solo amica mi aiutasse a superare questa mia ritrosia ...
Com'è andò a finire secondo voi????
Mica penserete che 'stà grande amica' si era stancata del suo 'ganzo di turno' troppo scontato ... troppo moscio (a suo dire!) e che tartassasse il MIO fidanzato con sms chiedendogli di andarla a trovare da SOLO?????
Noooo, ma come siete malpensanti!!!!
Va bè, comunque con altro tempo e con l'amore che, ancora e sempre, ogni giorno mio marito mi dimostra, sono riuscita ad acquistare una maggiore sicurezza in me e ad accettare di sposarlo!
E poi è arrivato il blog e con lui la conoscenza virtuale di tante belle persone, tra cui molte risiedenti in questa regione e così un bel giorno mi son detta 'Andiamo!' e con il mio maturato istinto scelgo il posto, Pienza e scelgo l'agriturismo, così, fra tanti da questo sito, la mia scelta cade sul Poderuccio ...
... e da qui, signori e signore mie ... nasce un amore a prima vista, perduto, sconfinato che non ha più parole per descrivere la pace, la bellezza, la serenità sperimentata in questi luoghi, prova ne siano i vari post che potrete leggere qui e qui a testimonianza di quanto affermo!!! Ed in queste nostre piccole soste ho avuto l'occasione di conoscere lei, che per me è un mito, è un esplosione di simpatia, veracità e schiettezza difficile da trovarne pari!!!
Ecco perchè sono orgogliosissima di mostrarvi i miei PICI!!!
Con mia grande, grandissima sorpresa mi sono venuti belli ma veramente belli, si lo so che 'ogni scarrafon è bbell a mamma soia' ma lasciatemelo dire, per essere la primissima volta, sono più che soddisfattissima!!!
Sicuramente merito della ricetta precisa e preziosa della Patty che ho seguito alla lettera ... merito dei consigli dello staff dell'Emmetichallenge tutto tutto che ci accompagnano di volta in volta sciogliendoci ogni amletico dubbio.
Merito anche dell'amorevole maritozzo di cui sopra che, non sordo alle mie disperate richieste d'aiuto e ... onde evitare di dover uscire di domenica mattina presto per andarmi a scovare l'apposito 'stendino' appendi-pici&co, ha trovato una validissima alternativa riuscendo a ricordarsi che da qualche parte c'era questo mini-stendino comprato e mai usato e che poteva essermi utile per l'occasione!!!
PICI CON SALSETTA DI CIPOLLE, ZAFFERANO, PECORINO E PINOLI TOSTATI
Non so se sia una ricetta tipica toscana, lei mi ha confidato che era sua suocera a condire i pici in questo modo, io ne ho trovato traccia in rete, ma non dei pici e non della Toscana; ho comunque scelto di condirli così perchè gli ingredienti mi piacevano e mi è piaciuto il calore e l'affetto con cui la signora Enza mi ha 'passato' la ricetta raccomandandomi di provarla, quando le ho detto che avrei partecipato ad una sorta di sfida culinaria per la quale avrei dovuto preparare i pici 'Se fai questa Giusy, vinci di sicuro!' 'Ehhh' le dico 'cara signora, lei non sa quanto la sfida sia agguerrita e che meraviglie sono capaci di tirar fuori i food-blogger in queste occasioni!' - 'Fa nulla, tu prova la ricetta e poi mi dici!!!'
Per la pasta:
Per 4 persone:
200 gr di farina 00
100 gr di farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d’olio extra vergine
1 pizzico di sale
acqua – qb –
Nota: La quantità di acqua è variabile dal tipo di farina che userete. In genere per questa quantità di farina un bicchiere o poco meno è sufficiente, ma sta a voi osservare quanta ne incorpora il vostro impasto per essere morbido e malleabile.
La proporzione dell'uso delle 2 farine è sempre 2:1, ovvero due parti di 00 ed una di semola rimacinata che conferisce struttura all'impasto. In questa maniera non avrete bisogno di uova.
La proporzione dell'uso delle 2 farine è sempre 2:1, ovvero due parti di 00 ed una di semola rimacinata che conferisce struttura all'impasto. In questa maniera non avrete bisogno di uova.
Fate la fontana con le due farine miscelate. Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate perché questo indurisce la pasta.
Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo.
“Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.
“Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.
Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida.
Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.
Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.
Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi.
Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno.
Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno.
Per il condimento:
2 cipolle bianche medie
un cucchiaino di zafferano\o una bustina (io avevo ancora del buon zafferano fresco della Val D'Orcia)
1 cucchiaino di pepe nero macinato fresco
100 gr di pecorino toscano
olio evo
sale
pinoli tostati (facoltativi)
In una padella capiente fate stufare a fuoco medio le cipolle affettate sottilmente nell'olio evo e, quando si sono appassite, potete mettere a bollire l'acqua per cuocere i pici.
Intanto aggiungete al sughetto di cipolle lo zafferano, il pepe, il pecorino.
Quando l'acqua bolle, salatela e tuffatevi i pici, coprite fino a quando raggiunge di nuovo il bollore e poi continuate la cottura a pentola scoperta, intanto con un cucchiaione versate, a poco alla volta, l'acqua di cottura dei pici nella padella facendo sciogliere lo zafferano, il pepe ed il pecorino, aggiustate di sale.
I pici necessitano davvero di cinque minuti di cottura; scolateli con delicatezza ed amalgamateli in padella al sughetto.
Impiattateli con una dose generosa di sughetto (che quello che si vede in foto non è solo olio sia ben chiaro!!) e con una manciata di pinoli tostati.
Vi assicuro che sono una meraviglia, grazie signora Enza!!!
Con questa ricetta partecipo all'MTChallenge di gennaio: i Pici!
In bocca al lupo ai tanti sfidanti e che vinca il migliore!!!