Anche questa volta ho puntato tutto sulla semplicità e ho pensato ... 'cibo e territorio' che io ho inteso come il 'mio territorio' e ... come forse molti di voi che mi seguono già indovineranno ... il 'mio' territorio è il MARE, ma ... da quando ho conosciuto mio marito, il mio territorio è anche la MONTAGNA, più precisamente "a' muntagna" come la chiamano loro...
... e poi ho pensato e mi è venuta in mente una delle frasi più ricorrenti, quando si parla di cibo, sia al mare sia in montagna 'ce facimm nu spaghett?' ... a Castellammare (mia città) sarà 'cù ddoje cozzec', le cozze sono da sempre tra i frutti di mare più 'allevati' a Castellammare perchè economici e saporiti e quindi quasi tutti se li potevano permettere, a tal proposito, siete mai stati agli 'chalet all'Acqua della Madonna a gustare una 'impepata di cozze'?, provate è un'esperienza che non dimenticherete! A Boscotrecase (città di mio marito) sarà 'cu ddoje pummarol ro' spungiell' ... 'o' spungiell' è il 'piennolo' che, con mia grande sorpresa e soddisfazione, ho scoperto essere anche Presidio Slow Food, uno di questi 'piennoli' lo vedete bene nella foto sopra, è ospitato a casa mia perchè ogni anno, a fine estate, mio suocero ne confeziona uno per ognuno dei 5 figli e noi lo conserviamo gelosamente, cercando di farlo durare, ma è molto difficile, fino a Natale, come vuole la tradizione e riservandolo per le occasioni speciali...
... e direi che più occasione speciale di questa non ci poteva essere, io ho unito il mare e la montagna e poi ho pensato che il pizzico di innovatività poteva riguardare la scelta della pasta.
Lottando contro la forte tradizione, ho scelto gli spaghetti alla chitarra integrali Garofalo, sicura che 'l'incontro' fra tre personalità così forti sarebbe andato bene...
... e non mi sono sbagliata:
per 5 persone:
500 gr di spaghetti alla chitarra integrali Garofalo
1 kg di cozze
una manciata di pomodorini dal piennolo
aglio
prezzemolo
olio evo
Per prima cosa ho messo in padella la maggior parte delle cozze dopo averle pulite perbene, per farle aprire, alcune le ho lasciate da parte per la decorazione del piatto, il resto è stato sgusciato, il succo che hanno rilasciato va filtrato un paio di volte e conservato. Intanto in una larga padella ho messo una generosa dose di olio evo, perchè questi piatti o si fanno saporiti o è meglio soprassedere, ho sbucciato due spicchi di aglio, uno l'ho lasciato intero, l'altro ridotto a pezzettini piccolissimi, all'altro lato della padella ho messo i gambi del prezzemolo e ho lasciato soffriggere a fuoco vivace per qualche minuto. Ho eliminato i gambi di prezzemolo e ho aggiunto i pomodorini del piennolo, che hanno la particolarità di avere una bella buccia spessa, una polpa soda, quindi bisogna lasciarli andare un pò in padella affinchè sprigionino tutto il loro sapore.
Dopo circa 10 minuti ho aggiunto le cozze, il loro succo filtrato e lasciato cuocere il tutto a fuoco vivo.
Intanto gli spaghetti cuocevano, venivano scolati e amalgamati in padella al sugo ...
... un sapore che mi ha colpita prepotentemente, da ripetere e ripetere...
BUONA PASTA A TUTTI VOI!
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