sabato 6 settembre 2025

VAGINA STORIES AL FESTIVAL DI AGEROLA



30 AGOSTO 2025
 

Alegrìa presenta: “VAGINA STORIES. Non è un libro del cazzo”

 

- “… qui, ancora una volta, il “secondo sesso” come scriveva ironicamente Simone de Beauvoir, si riprende la scena e tiene banco, con l’obiettivo di non tacere più. Vagine di tutto il mondo, unitevi!"- Con una citazione dalla prefazione di Viola Ardone, Alegrìa è lieta di presentare la nuova avventura editoriale di “VAGINA STORIES. Non è un libro del cazzo”, una raccolta di 22 monologhi scritti da 20 donne e 2 uomini.

- L’idea nasce da Giulia Conte, già regista dello spettacolo teatrale Alcuni monologhi Sulla vagina portato in scena a marzo 2025; il riferimento al mitico I monologhi della vagina di Eve Ensler è palese, ma l’obiettivo della regista, attrice e curatrice della raccolta è stato chiaro sin da subito “I monologhi della Ensler sono stati un punto di partenza ma, per quanto, ahimè, ancora attuali, rappresentano comunque la realtà americana che viveva l’autrice, mentre con i nostri monologhi cercheremo di offrire alcuni spunti di riflessione più …nostrani, diciamo così!”

- VAGINA STORIES. Non è un libro del cazzo, di AA VV  a cura di Giulia Conte, con la prefazione di Viola Ardone e il progetto fotografico di Elisabetta Fernanda Cartiere “Mea Vulva, Mea Maxima Vulva” visionabile tramite un QR code presente nel libro, edito da Utòpia Edizioni, al di là del titolo provocante, offre uno spaccato di argomenti, problematiche e riflessioni sui quali soffermarsi. La squadra che ha curato la raccolta e, in primis, Giulia Conte, ideatrice del progetto, ci tengono a sottolineare quanto sia stato per loro importante lasciare un’assoluta libertà alle donne su come volessero comporre il loro “monologo della vagina”

- Tenendo conto che l’età anagrafica delle autrici va dai 25 ai 67 anni la raccolta rappresenta anche un mini sondaggio sulle tematiche che le donne evidentemente ritengono necessarie esternare, alcune riflessioni, anche scomode, a tal proposito, infatti, si rendono necessarie valutando, più che la presenza, l’assenza di argomenti che tanti darebbero per scontati in un libro sull’argomento in oggetto. In VAGINA STORIES il corpo si prende la parola decidendo lui cosa dire, cosa far venire fuori, senza veli, senza filtri, senza cliché.

 







 

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