lunedì 25 febbraio 2013

AMICIZIA E' ANCHE ... UNA RED VELVET CAKE IN REGALO!!!




Di solito si inizia con la brutta copia, quella peggio riuscita per poi postare man mano le versioni migliori. Di solito fanno così quelli che fanno e ci rifanno per l'MTChallenge!


Ma a me la 'bella copia' serviva per il primo post, quello che ho scritto con il cuore, di getto.
Questa invece, è la primogenita, non che non ci abbia messo il cuore ... anzi, è stata realizzata per festeggiare il compleanno di una carissima amica, per regalarle un dolce e spensierato momento in un periodo un pò troppo pesante per lei.
Però le foto sono un pò troppo 'casalinghe', me ne vergogno un pò ... ma non tanto da non farvela vedere, eh eh eh!!!!


Anche questa è stata un successone, loro non se la aspettavano, avevo detto che avrei fatto una torta al cioccolato, accogliendo le richieste della maggioranza dei partecipanti alla festa .. o meglio ...ehm ehm ... dovrei dire dei più 'prepotenti', ma lasciamo stare ah ah ah...speriamo che non mi legga!
Poi quando Stefania ha scelto questo dolce per onorare la sua vincita, non ho avuto dubbi, per Rox avrei preparato la Red Velvet Cake.
Dovete sapere che i miei amici sono scettici quando propongo loro delle nuove ricette, nuove, ovviamente, per noi, nel senso di mai sperimentate prima, loro vorrebbero che io facessi sempre le solite cose che preferiscono, c'è chi vuole la crostata con marmellata, chi torta con crema pasticcera semplice, chi la torta di mele, i bambini vogliono il cioccolato in ogni dove, chi dice che il formaggio non gli piace, ma poi lo mangia senza manco saperlo come è successo anche per questa torta ah ah ah Michi Michi!!!
Ah, all'ultimo momento abbiamo fatto uno scherzo a Rox ... invertendo le candeline, sono 52 all'anagrafe ma sicuramente 25 nello spirito. Ti voglio bene Rox!



Quindi mi sono ben guardata dallo 'spifferare' che per il compleanno di Rox avrei preparato una Red Velvet Cake e per giunta gluten free, non sia mai, avrebbero iniziato a storcere il naso ancor prima di guardarla!



E così mi sono tolta una bellissima soddisfazione!
Hanno mangiato tutti, hanno fatto il bis, la mia dolce principessina Alessia mi dice 'Zia, ma sembra la Red Velvet!' ecco, arriva il momento 'Amore, questa E' la Red Velvet!!!'  ... pausa di riflessione 'La Red Velvet????', 'Si la Red Velvet ma .... è una torta Gluten Free' 'Eh....???'  'Ma nella crema cosa ci hai messo, è trooooooppo buona' ah ah ah....me l'aspettavo questa domanda 'Formaggio Michi .... taaaaaaanto formaggio!!!!' 'Nooooooooo' 'Siiiiiiiiii'. 



E così hanno capito che non devono avere pregiudizi in cucina, che bisogna sempre assaggiare prima di giudicare e soprattutto che anche chi è affetto da celiachia può papparsi delle bontà come questa torta, la cui ricetta ci è stata 'regalata' da Stefania e credo che tante di noi la serberanno preziosamente!
Mi ha fatto anche piacere dedicare questa torta a Rox, la mia amica che tutti i giorni porta avanti la sua piccola, grande croce con dignità, forza e che riesce anche a far sorridere noi con il suo irresistibile 'sense of humour' ... un'altra donna che lotta...



Ingredienti che magari non troviamo tutti i giorni sulle nostre tavole ma che ci farebbe bene alternare ai soliti che usiamo:


Red Velvet Cake (dal post della Stefy)

160 gr di farina di riso sottilissima tipo amido (Le Farine Magiche Lo Conte, Pedon, Rebecchi)
60 gr di fecola (Cleca, Pedon, La Dolciaria, Sma & Auchan)
30 gr di farina di tapioca (che potete sostituire con Maizena come ho fatto io)
1/2 cucchiaino da tè di sale
8 gr cacao amaro (Venchi, Easyglut, Pedon, Olandese
110 gr burro non salato a temperatura ambiente
300 gr di zucchero
3 uova medie
1 cucchiaino da caffè di estratto vaniglia bourbon (o i semi di una bacca, ma non usate la vanillina)
240 ml di buttermilk (ma se non lo trovate, fate inacidire per 20 minuti la stessa quantità di latte con un cucchiaio di limone)
1 cucchiaio di colorante rosso (Rebecchi e Loconte)
1 cucchiaio di aceto bianco
1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio
Pre-riscaldate il forno a 175°C.
In un recipiente mescolate le farine, il sale, il cacao. In un altro recipiente, sbattete il burro per 2-3 minuti, finché sarà soffice e poi aggiungete lo zucchero e sbattete per altri 3 minuti.
Aggiungete le uova, una alla volta, sbattendo 30 secondi dopo ogni aggiunta.
Mescolate il colorante al buttermilk e quindi versate poco per volta al composto di burro, alternando le polveri al buttermilk. Possibilmente iniziate e finite con la farina. Aggiungete anche la vaniglia e mescolate.
In una tazzina (capiente) mescolate il bicarbonato all’aceto bianco, facendo attenzione a versarlo subito nell'impasto (altrimenti ve lo troverete per tutta la cucina) e incorporatelo bene con una spatola.
Imburrate due teglie da 18/20 cm e spolverizzate con farina di riso. Fate cuocere per 40/45 minuti, o finché non vedete che è cotto (con il trucchetto dello stuzzicadenti!)
Lasciate raffreddare la torta dentro la teglia (potete usarne anche una in silicone, ma è meglio usare la  carta forno per evitare contaminazioni) per 10 minuti. Poi toglietela dalla teglia e lasciatela raffreddare, quindi fasciatela nella pellicola trasparente. Fatela riposare in frigo per diverse ore (io l'ho lasciata tutta la notte). In questa maniera sarà più facile da tagliare senza che si sbricioli e sarà più semplice mettere la farcitura. Non spaventatevi se vi sembra troppo dura, perché a temperatura ambiente tornerà morbidissima.
Questa è la ricetta base, a questa si possono aggiungere infiniti sapori. Si può conservare in frigo in un contenitore ermetico e riutilizzare quando se ne ha bisogno.




Anche io questa l'ho farcita con la crema suggerita da Stefania:
Butter cheesecream
Ingredienti:
220 gr - formaggio cremoso tipo Philadelphia (cioè una confezione grande)
120 gr - burro morbido
140 gr - zucchero a velo (Eridania, Pedon, La Dolciaria, Sma&Auchan, Cannamela, Arpa)
1 cucchiaino di scorza di limone bio grattugiata

lamponi surgelati (ma freschi è meglio!)
codette rossse (Lo Conte)
Procedimento:
Sbattete bene il burro finché è cremoso. Quindi unite lo zucchero, la scorza del limone e il formaggio e sbattete per almeno 5 minuti. A questo punto potete farcire la torta. Se vi sembra troppo morbida, potete lasciarla riposare un po' in frigo e il burro la farà compattare di nuovo. La crema va conservata in frigo, anche se a temperatura ambiente non si scioglie.
Questa è una torta abbastanza umida che non ha bisogno di essere bagnata per essere farcita, quindi si presta splendidamente alle torte in pasta di zucchero. Ma se lo scopo vostro, non è rivestirle, potete bagnare un po' gli strati, per renderla più simile al sapore delle nostre torte.
A questo punto, farcite la torta, senza bisogno di bagnarla, io ho sbriciolato un pò dell'interno per usarlo come decorazione.

Parte della crema l'ho colorata con un pò di rosso usato anche per l'impasto e l'ho decorata semplicemente, terminando con una spolverata di farina di cocco che mi serviva per dire a Michi che era ... formaggio ah ah ah!!! 
E' una ricetta perfetta!




giovedì 21 febbraio 2013

SPAGHETTI ALLA COLATURA DI ALICI DI CETARA




E che non si dica che qui si posta solo per l'MTChallenge!
In effetti era già partito il ditino per pubblicare la mia prima versione della Red Velvet Cake perchè pensavo fossi all'ultimo giorno utile, poi, controllando meglio ho visto che c'è ancora un pò di tempo e ho pensato di intervallare i due dolci con un bel piatto di pasta, un 'comfort-food' per me, del quale in questi giorni avrei proprio bisogno.
Si, in effetti è proprio un periodaccio, per piccole e grandi cose che mi gravitano intorno e cerco di reagire e tirarmi su anche così, postando questo bel piatto di pasta che risiedeva nel mio archivio fotografico da tempo.
Niente di più semplice la ricetta di questi spaghetti ma che con ingredienti di qualità si trasforma in un momento di goduria culinaria


SPAGHETTI ALLA COLATURA DI ALICI E MOLLICA  DI PANE TOSTATA



Ingredienti per due:

150 gr di spaghetti (per me Garofalo)
50 ml di colatura di alici di Cetara
mollica di pane casareccio
aglio
olio evo
sale
pepe
peperoncino

Mettete a bollire l'acqua per cuocere la pasta perchè la preparazione è molto veloce.
In una padella antiaderente versate un giro di olio evo, uno spicchio d'aglio vestito, peperoncino secondo i vostri gusti, aspettate che l'aglio prenda giusto un pò di colore ed aggiungetevi la mollica di pane tagliata a cubetti, insaporite con sale e pepe e lasciate tostare per qualche minuto.
Intanto versate la colatura nella scodella in cui andrete a condire la pasta; scolate gli spaghetti, versateli nella ciotola con la colatura, aggiungete la mollica di pane tostata ed insaporita e ... non perdete tempo a fare foto perchè va mangiata subitissimo!
Alla prossima cari amici buongustai!

venerdì 15 febbraio 2013

RED VELVET VALENTINE CAKE FOR ONE BILLION RISING



Avrei dovuto postare ieri, era tutto pronto: dolce, foto, evento ma ... mai fare i conti senza l'oste!
In questo caso l'oste è stata la connessione Internet che, in questi ultimi giorni a casa mia è stata molto ma molto latitante, in più metteteci che è un periodo 'stressantissimo' al lavoro per cui anche lì ho pochissimo tempo, in più metteteci che sono influenzatissima e mi sento senza forze ma ... oggi sono qui, approfittando di questo momento di grazia, per cui, cercherò di non dilungarmi troppo per non compromettere la pubblicazione di questo post.
Come già detto precedentemente, mi sto appassionando sempre di più all'MTChallenge per tanti e tutti buoni motivi e la passione diventa sempre più grande quando poi si incrociano donne speciali come lei che danno il meritato riconoscimento a donne specialissime come lei!!!
Che prima o poi dovesse vincere un'edizione dell'MTChallenge lo sapevo ed è stato giustissimo che ne abbia vinta una dedicata alla pasta, lo trovo esemplare e di questo ringrazio l'intelligenza di Patty.
Che poi io la adori anche perchè è siciliana e perchè come porta i tacchi lei.... non ce n'è per nessuna.... credo lo sappia già ... ma la adoro ancor di più adesso perchè ha permesso a me, e come ho avuto modo di constatare anche a tante altre, di cimentarci con un dolce che avevamo 'nel cassetto'.




Una Red Velvet Cake ... e per giunta 'gluten free' ... e mica 'pizza e fichi'!!!
Ancora una volta grazie sia a Stefania, sia a tutto lo staff dell'MTChallenge che con i continui post su approfondimenti e procedimenti ci permettono di migliorare le nostre prestazioni in maniera esponenziale; sono quindi riuscita anche io ad ottenere un discreto dolce ... anzi devo essere sincera e poco modesta ... era proprio eccezionale, ho fatto il bis, il primo l'ho fatto già sabato scorso, per il compleanno della mia cara amica Rox ... però le foto ... uhm...non mi piacciono granchè, quando sono in mezzo agli altri non riesco a far valere la food-blogger che è in me!
Poi ci ho rifatto subito perchè ieri era San Valentino e ... no, non pensate alla solita motivazione sdolcinata, anche se, in principio, lo ammetto, era quello l'intento, ma poi, ne ho trovato un altro, molto più importante, molto più intenso (non che ritenga l'amore per mio marito meno importante ma non ho mai fatto grandi salti di gioia per San Valentino che, ovviamente, considero soprattutto una festa commerciale).




E così ho preparato dei cuori ... tanti cuori... da dedicare a tante donne... avrete sicuramente sentito parlare ieri o nei giorni precedenti di questa iniziativa:



Anche al Festival di Sanremo ieri sera la Littizzetto ne ha parlato e c'è stato un ballo che riproponeva i movimenti del flash mob planetario che ieri in tantissime città del mondo ha coinvolto milioni di donne in un gesto per dire 'NO' alla violenza, a quella più subdola, a quella che ti colpisce dentro casa, che non hai il coraggio di affrontare, che magari non hai il coraggio di ammettere nemmeno con te stessa...  mentre sei da sola ... davanti a quello specchio ... chiusa in bagno ... a contemplare i lividi ... cercando di nasconderli ...




... i miei  cuori quindi, saranno rossoneri, i due colori scelti per questo evento, a questi colori ho 'piegato' l'impasto, seguendo pedissequamente la ricetta di Stefania, è perfetta, non cambiatela di una virgola:


Red Velvet Cake Gluten Free*:
160 gr di farina di riso sottilissima tipo amido
60 gr di fecola
30 gr di Maizena)
1/2 cucchiaino da tè di sale
8 gr cacao amaro 
110 gr burro non salato a temperatura ambiente
300 gr di zucchero
3 uova medie
1 cucchiaino da caffè di estratto vaniglia bourbon (o i semi di una bacca, ma non usate la vanillina)
240 ml di buttermilk (ma se non lo trovate, fate inacidire per 20 minuti la stessa quantità di latte con un cucchiaio di limone)
1 cucchiaio di colorante rosso (Rebecchi e Loconte)
1 cucchiaio di aceto bianco
1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio







Pre-riscaldate il forno a 175°C.
In un recipiente mescolate le farine, il sale, il cacao. In un altro recipiente, sbattete il burro per 2-3 minuti, finché sarà soffice e poi aggiungete lo zucchero e sbattete per altri 3 minuti.
Aggiungete le uova, una alla volta, sbattendo 30 secondi dopo ogni aggiunta.
Mescolate il colorante al buttermilk e quindi versate poco per volta al composto di burro, alternando le polveri al buttermilk. Possibilmente iniziate e finite con la farina. Aggiungete anche la vaniglia e mescolate.
In una tazzina (capiente) mescolate il bicarbonato all’aceto bianco, facendo attenzione a versarlo subito nell'impasto (altrimenti ve lo troverete per tutta la cucina) e incorporatelo bene con una spatola.
Imburrate due teglie da 18/20 cm e spolverizzate con farina di riso. Fate cuocere per 40/45 minuti, o finché non vedete che è cotto (con il trucchetto dello stuzzicadenti!)
Lasciate raffreddare la torta dentro la teglia (potete usarne anche una in silicone, ma è meglio usare la  carta forno per evitare contaminazioni) per 10 minuti. Poi toglietela dalla teglia e lasciatela raffreddare, quindi fasciatela nella pellicola trasparente. Fatela riposare in frigo per diverse ore (io l'ho lasciata tutta la notte). In questa maniera sarà più facile da tagliare senza che si sbricioli e sarà più semplice mettere la farcitura. Non spaventatevi se vi sembra troppo dura, perché a temperatura ambiente tornerà morbidissima.
Questa è la ricetta base, a questa si possono aggiungere infiniti sapori. Si può conservare in frigo in un contenitore ermetico e riutilizzare quando se ne ha bisogno.


* Tutti gli ingredienti per la realizzazione di questi dolci sono stati acquistati presso un Celiac Store essendo stata 'pappata' e apprezzata anche da persone celiache!





Come vi dicevo la ricetta è perfetta, anche io che non mi ero mai cimentata nella realizzazione di un dolce così importante interamente 'gluten-free' non ho trovato grandi difficoltà.
Ho farcito i miei cuori con una crema che potremo chiamare Butter Chocolate Cheesecream:
250 gr di formaggio morbido tipo Philadelphia
150 di zucchero a velo
200 gr di crema pasticcera fatta con maizena
100 gr di crema al cioccolato spalmabile 





Per la glassa:
cioccolata fondente al 70%
50 gr di burro non salato
sciogliere a bagnomaria cioccolato e burro e glassare il dolce prima che si raffreddi.
Per la decorazione:
codette di cioccolato rosso
zucchero rosso



Credo che l'MTChallenge sia il posto giusto anche per parlare di questo e credo che Stefania sia la persona giusta, se la conosco un pochino in base anche a tanti post che ha scritto, sono certa che non potrà che essere felice che io abbia unito la realizzazione di questo dolce ad un evento del genere.



E sono stata anche molto orgogliosa che nella mia città, Castellammare di Stabia, ieri si sia organizzato uno dei tanti Flash mob dedicati alla Giornata contro la violenza sulle donne, io c'ero...



"Un miliardo di donne stuprate sono un'atrocità, un miliardo di donne che ballano sono una rivoluzione".















Tra le mie intenzioni, ieri, c'era quella di dedicare questi cuori a Fabienne, un'altra piccola grande giovane donna speciale che stava lottando contro un altro male ... ma mi è appena arrivata la telefonata del mio capo ... troppo tardi ... Fabienne si è stancata di lottare e di soffrire...ciao cara...



martedì 5 febbraio 2013

PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA ... LA NOSTRA...




Il giorno della Memoria è passato...la memoria non deve...soprattutto ora...soprattutto domani, quando 'loro'...non ci saranno più, stanno infatti scomparendo a mano a mano...piano piano, tutti i testimoni viventi. I 'sopravvissuti' come ormai li chiamano tutti...ed è allora che l'attenzione dovrà rimanere alta, perchè il male è ovunque e sempre...'il male è in mezzo a noi'..pronto a negare il tutto e ad affermare il nulla.
E' per questo motivo che ritardo volutamente la pubblicazione di questo post per la Giornata della Memoria, so che, se l'avessi pubblicato il 27 gennaio avrebbe avuto qualche commento in più, dettato dalla scia dell'emozionalità della giornata ma ... non è nemmeno detto, non è che questo mi interessi a livello di visibilità...no, mi rattrista a livello umano constatare che se pubblico una qualsiasi cavolata nella mia bacheca di FB vi sono tanti 'amici' e commenti subito pronti a consolarmi ma questa 'sensibilità' non ha prodotto altrettanti contatti quando, il 27 gennaio appunto, ho pubblicato una poesia e dei link in tema...non giudico ma ... mi rattrista. . .
"Guerra è sempre" scriveva Primo Levi ne 'La tregua', racconto del tormentato viaggio di ritorno dall'inferno in terra nel quale era stato, era la risposta a quanti volevano, con un sorriso ed una pacca sulla spalla, già cancellarlo quell'inferno ... 
"No, a guerr nun'è fernut!" scriveva il nostro grande Eduardo De Filippo ne "Napoli Milionaria" ... era la risposta di Gennaro Iovine a quanti non volevano essere rattristati dai suoi terribile racconti di reduce...ed è così..."Guerra è sempre!".


Ho celebrato la Giornata della Memoria in modo particolare quest'anno, la mia amica-sorella mi ha regalato i biglietti per il Concerto Straordinario per la Giornata della Memoria che si è tenuto al Teatro di Corte di Palazzo Reale a Napoli, domenica 27 gennaio alle 12.00. E così ce ne siamo andate tutte e due a vivere questa esperienza!

Un'emozione unica...soprattutto grazie alla sensibilità delle parole usate dal Direttore Salvatore Caputo, parole non retoriche e non di circostanza ma veramente sentite come forse, solo gli artisti sanno fare e soprattutto grazie alla prima parte del concerto, un'opera del compositore danese Bo Holten, Valsevaerk n. 2 per coro e vibrafono ... una serie di vocalizzi...tutti 'Oh' e Ah' ... ad esprimere lo sgomento, la paura...il senso di disorientamento dei nostri fratelli, ebrei e perseguitati di ogni tipo, all'arrivo nell'inferno...un tonfo al cuore e una tensione continua, incredibile come voci e musica possano tradursi in sentimenti e immagini...



... emozioni rese ancora più vibranti dagli attori Mariano Rigillo e Annie Pempinello che hanno letto brani di Primo Levi e Anna Frank. Grazie amica mia mi hai regalato un momento speciale!


Ma ovviamente non ho perso l'abitudine di cucinare qualcosa di tipicamente ebraico, o perlomeno di provarci, in questi giorni e allora ecco la nostra colazione domenicale per la Memoria:




PANE DOLCE DEL SABATO AI 7 CEREALI CON GOCCE DI CIOCCOLATO




Il pensiero va ovviamente qui, si, è un'ennesima versione di quello propostoci dalla carissima Eleonora per la sfida dell'Mtchallenge dell'ottobre scorso.


100 gr di farina 0

150 gr di farina ai 7 cereali
1 uovo medio 
60 gr di zucchero
10 gr di lievito di birra
70 ml di acqua tiepida
70 ml di olio extra vergine d'oliva
5 gr di sale 

un tuorlo d'uovo
un cucchiaio di acqua
granella di zucchero

Per il ripieno:
100 gr di gocce di cioccolato fondente

Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e far riposare una decina di minuti fino a far formare una schiuma. Mischiare le farine, il sale e lo zucchero e versarci il lievito e cominciare ad impastare, versare poi l'olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino alla loro incorporazione. Lavorare fino a che l'impasto si stacchi perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita.
Lasciar lievitare per almeno due ore, dopodichè, sgonfiare l'impasto e tagliarlo in tre parti uguali. 
Stendere su un piano infarinato ognuna delle parti lunghe circa 35 centimetri e larghe 15. Spargere il ripieno sulle tre parti. Arrotolarle e rinchiuderle poi sulla lunghezza, in modo da ottenere tre lunghi "salsicciotti", unirli da un capo e cominciare ad intrecciare. 


E per la cena...







LATKES DI PATATE CON BURRO E SALMONE

Li ho fatti e rifatti più volte perchè li adoro, cipolle e patate per me sono un connubio irresistibile, infatti avevo in archivio foto risalenti anche ad un bel pò di tempo fa che ho unito a quelle fatte apposta per l'occasione!

La ricetta viene da un'altra fonte autorevole in materia, la mitica Labna!




  • 4 patate grosse
  • 1 cipolla
  • 1 uovo (ma se l’uovo è di quelli piccoli e bio fate anche 2 uova)
  • 1 cucchiaino di farina
  • sale e pepe
Sbucciate 4 patate crude, poi grattugiatele o tagliatele a julienne con l’apposito attrezzo e mettetele a scolare dentro a uno strofinaccio, affinchè perdano la loro acqua, per un’oretta.
Tritate finemente la cipolla, versatela in una ciotola capiente e impastatela con l’aiuto di una forchetta insieme alle patate grattugiate, l’uovo e la farina: deve venire fuori un intruglio denso ma non troppo. Aggiustate di sale e pepe.
Scaldate un po’ d’olio in una padella e friggete più o meno un mestolo di impasto per volta, avendo cura di lasciarlo colorire bene da un lato prima di girarlo con l’aiuto di una spatola.
Scolate i latkes su un foglio di Scottex per qualche minuto.
Labna ci suggerisce di provarli abbinati alla panna acida o alla Philadelphia, io, alcuni li ho spalmati con un pò di buon burro salato e mangiati con fettine di salmone affumicato, altri così, al naturale, ancora bollenti di cottura, perchè mi piacciono troppo!


Vi saluto cari amici e spero mi vogliate seguire sempre...

mercoledì 23 gennaio 2013

OMAGGIO ALLA TOSCANA: PICI CON SALSETTA DI CIPOLLE PEPE ZAFFERANO E PECORINO!


Eh si! 
Un post in omaggio a quella regione che mi porto nel cuore ... nonostante tutto ... ma ... andiamo per ordine.
Partecipo con immensa gioia all'MTChallenge di questo mese perchè la carissima Patty è toscana ed ha scelto la pasta ... una pasta che io adoro, l'ho mangiata solo due volte, rigorosamente toscane ambedue e non mi ero mai sognata di poterla riprodurre a casa mia per pura 'soggezione'.
La Toscana mi è particolarmente cara ... nonostante un rapporto non sempre idilliaco, ma non per colpa sua ... vengo a dirvi ... in principio fu ammirazione distaccata, immatura ed inconsapevole per i paesaggi, i formaggi ed i vini ma solo così ... per sentito dire.
Poi un bel giorno ... anzi, una bella notte d'agosto del 2002 conosco per purissimo caso il mio attuale consorte ... avevo 32 anni ed ero ancora 'singol' dopo varie ed amare esperienze ed avevo imparato a catalogare mentalmente gli uomini che conoscevo in 'papabili e non' in base ad alcune caratteristiche tra cui, una imprescindibile, era la 'vicinanza geografica' ... ero, e forse sono ancora, convinta di avere delle grossissime difficoltà ad intrecciare una seria relazione amorosa con un partner che risieda lontano da me, ovvio che si tratta di limiti miei ma ... me li tengo molto volentieri!
Voi non vi offendete vero se intermezzo il mio interessantissimo racconto con le foto della preparazione dei pici? Sono arcisicura che la risposta è 'ecchissen...' ... ehm 'No' e quindi continuo ...


Allora, dicevo che, dopo aver stretto la mano a questo baldo giovane che mi aveva fisicamente colpito non poco, mentre passo alla conoscenza degli altri suoi due amici, lascio un orecchio 'parcheggiato' nei paraggi ed ascolto queste due parole ... 'lavoro' ... 'Poggibonsi' ...  'sono di Boscotrecase', ok, penso delusa, lavora fuori, peccato, perchè mi piaciucchiava un bel pò ... bhè il resto è storia! 
Ho avuto poi, modo e tempo di appurare che la parola corretta era 'lavoravo a Poggibonsi' e non solo, il mio amato maritozzo ha vissuto per più di tre anni in quel di Toscana, prima a Rignano sull'Arno, poi a Poggibonsi.
A questo punto dovete sapere che io sono una 'torella' al milleunopermilledue, con tutte le caratteristiche positive e negative di questo segno e tra le ultime vi è la possessività e la gelosia che, nel mio caso, si concentrava in modo parossistico su questo periodo che lui, da molti punti di vista, rimpiangeva, ed io lì che mi consumavo nell'immaginazione di perverse e piccanti esperienze con le perdute, lascive femmine toscane e, nonostante le sue continue rassicurazioni, la mia gelosia retroattiva faceva bene il suo lavoro.


Arrivando al punto di diventare rossa fumina ogni qualvolta la peccaminosa terra toscana veniva nominata o perfino solo evocata da qualche suo prodotto. 
Poi capitò che una vecchia conoscenzA 'rignanese' del mio amato bene decidesse di trascorrere un week-end in Penisola Sorrentina con il suo fidanzato (fidanzato mò...) e chiese al mio (che fidanzato lo era sicuro!!!) di far loro da guida. Ovviamente l'amore mio mi coinvolse appieno in questa due-giorni con la speranza che, nel conoscere una così BBrava ragazza che gli era veramente solo amica mi aiutasse a superare questa mia ritrosia ... 
Com'è andò a finire secondo voi????



Mica penserete che 'stà grande amica' si era stancata del suo 'ganzo di turno' troppo scontato ... troppo moscio (a suo dire!) e che tartassasse il MIO fidanzato con sms chiedendogli di andarla a trovare da SOLO?????
Noooo, ma come siete malpensanti!!!!
Va bè, comunque con altro tempo e con l'amore che, ancora e sempre, ogni giorno mio marito mi dimostra, sono riuscita ad acquistare una maggiore sicurezza in me e ad accettare di sposarlo!
E poi è arrivato il blog e con lui la conoscenza virtuale di tante belle persone, tra cui molte risiedenti in questa regione e così un bel giorno mi son detta 'Andiamo!' e con il mio maturato istinto scelgo il posto, Pienza e scelgo l'agriturismo, così, fra tanti da questo sito, la mia scelta cade sul Poderuccio ...



... e da qui, signori e signore mie ... nasce un amore a prima vista, perduto, sconfinato che non ha più parole per descrivere la pace, la bellezza, la serenità sperimentata in questi luoghi, prova ne siano i vari post che potrete leggere qui e qui a testimonianza di quanto affermo!!! Ed in queste nostre piccole soste ho avuto l'occasione di conoscere lei, che per me è un mito, è un esplosione di simpatia, veracità e schiettezza difficile da trovarne pari!!! 
Ecco perchè sono orgogliosissima di mostrarvi i miei PICI!!!


Con mia grande, grandissima sorpresa mi sono venuti belli ma veramente belli, si lo so che 'ogni scarrafon è bbell a mamma soia' ma lasciatemelo dire, per essere la primissima volta, sono più che soddisfattissima!!! 
Sicuramente merito della ricetta precisa e preziosa della Patty che ho seguito alla lettera ... merito dei consigli dello staff dell'Emmetichallenge tutto tutto che ci accompagnano di volta in volta sciogliendoci ogni amletico dubbio.
Merito anche dell'amorevole maritozzo di cui sopra che, non sordo alle mie disperate richieste d'aiuto e ... onde evitare di dover uscire di domenica mattina presto per andarmi a scovare l'apposito 'stendino' appendi-pici&co, ha trovato una validissima alternativa riuscendo a ricordarsi che da qualche parte c'era questo mini-stendino comprato e mai usato e che poteva essermi utile per l'occasione!!!


PICI CON SALSETTA DI CIPOLLE, ZAFFERANO, PECORINO E PINOLI TOSTATI




Questa ricetta mi è stata passata dalla signora Enza, una paziente dello studio medico dove lavoro, lei è napoletana ma ha vissuto tanti anni in Toscana con il suo marito, poi quando è rimasta vedova, non avendo figli e nessun parente vicino, ha deciso di ritornare nella terra natia ma, con grande rammarico, che ogni volta che viene allo studio ne parla con struggente nostalgia ed a Natale e a Pasqua non manca mai di regalarmi i cantuccini fatti da lei. 
Non so se sia una ricetta tipica toscana, lei mi ha confidato che era sua suocera a condire i pici in questo modo, io ne ho trovato traccia in rete, ma non dei pici e non della Toscana; ho comunque scelto di condirli così perchè gli ingredienti mi piacevano e mi è piaciuto il calore e l'affetto con cui la signora Enza mi ha 'passato' la ricetta raccomandandomi di provarla, quando le ho detto che avrei partecipato ad una sorta di sfida culinaria per la quale avrei dovuto preparare i pici 'Se fai questa Giusy, vinci di sicuro!' 'Ehhh' le dico 'cara signora, lei non sa quanto la sfida sia agguerrita e che meraviglie sono capaci di tirar fuori i food-blogger in queste occasioni!' -  'Fa nulla, tu prova la ricetta e poi mi dici!!!'

Per la pasta:

Per 4 persone:
200 gr di farina 00
100 gr di farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d’olio extra vergine
1 pizzico di sale
acqua – qb –
Nota: La quantità di acqua è variabile dal tipo di farina che userete. In genere per questa quantità di farina un bicchiere o poco meno è sufficiente, ma sta a voi osservare quanta ne incorpora il vostro impasto per essere morbido e malleabile. 
La proporzione dell'uso delle 2 farine è sempre 2:1, ovvero due parti di 00 ed una di semola rimacinata che conferisce struttura all'impasto. In questa maniera non avrete bisogno di uova. 
Fate la fontana con le due farine miscelate. Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate perché questo indurisce la pasta.
Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo. 
“Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.
Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida.  
Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.
Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi.
Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno. 


Per il condimento:
2 cipolle bianche medie
un cucchiaino di zafferano\o una bustina (io avevo ancora del buon zafferano fresco della Val D'Orcia)
1 cucchiaino di pepe nero macinato fresco
100 gr di pecorino toscano
olio evo
sale
pinoli tostati (facoltativi)

In una padella capiente fate stufare a fuoco medio le cipolle affettate sottilmente nell'olio evo e, quando si sono appassite, potete mettere a bollire l'acqua per cuocere i pici.
Intanto aggiungete al sughetto di cipolle lo zafferano, il pepe, il pecorino.
Quando l'acqua bolle, salatela e tuffatevi i pici, coprite fino a quando raggiunge di nuovo il bollore e poi continuate la cottura a pentola scoperta, intanto con un cucchiaione versate, a poco alla volta, l'acqua di cottura dei pici nella padella facendo sciogliere lo zafferano, il pepe ed il pecorino, aggiustate di sale.
I pici necessitano davvero di cinque minuti di cottura; scolateli con delicatezza ed amalgamateli in padella al sughetto.
Impiattateli con una dose generosa di sughetto (che quello che si vede in foto non è solo olio sia ben chiaro!!) e con una manciata di pinoli tostati.
Vi assicuro che sono una meraviglia, grazie signora Enza!!!
Con questa ricetta partecipo all'MTChallenge di gennaio: i Pici!



In bocca al lupo ai tanti sfidanti e che vinca il migliore!!!







martedì 15 gennaio 2013

E MI MANCAVA ANCORA QUALCHE DOLCETTO ...

Eh si dai, mi mancava di postare la ricetta di quei ... giusto 3\4 dolcetti che ho fatto durante le feste ... veramente ne ho fatti di più ma vi posto solo quelli che sono stati maggiormente apprezzati, un po' perché dei roccocò & co. , la ricetta l'ho già ampiamente pubblicata negli anni scorsi e siccome è infallibile non la cambio mai, per cui se vi va andate a leggervela un pò qui e qui.

PANDORINO-PAN BRIOCHE!

Questo è il mio pandorino-panbrioche per la colazione golosa delle giornate di festa: 

per un pan brioche da 500 gr:
130 ml latte
1 uovo intero
80 gr burro fuso
350 gr farina 00
1 cucchiaino di sale
30 gr zucchero
1 cucchiaino e 1\2 di lievito di birra in polvere


Far sciogliere i lievito in un pò di latte tiepido, aggiungendo un cucchiaio di farina e un cucchiaino di zucchero e tenere da parte per circa 15 minuti.
Dopodiché mettere in planetaria il lievitino ottenuto e aggiungere man mano gli altri ingredienti, lavorare il tutto fino a raggiungere un impasto bello compatto ma morbido e liscio.
Io ho messa a lievitare nello stampo da pandoro leggermente oleato ... e ve l'ho lasciato per circa 3 ore!
Ho preriscaldato il forno a 200°, coperto lo stampo con un foglio di alluminio, l'impasto non aveva comunque raggiunto il bordo, e fatto cuocere per circa 40 minuti.
Ho sciolto a bagnomaria con un po' di latte un mega gianduiotto che mi avevano regalato e vi ho ricoperto il mio pandorino non mancando di decorarlo con perline e little smarties.


SBRICIOLONA CROCCANTE CON RICOTTA E CIOCCOLATO



DAL MITICO COOKAROUND!

INGREDIENTI:

X IL GUSCIO CROCCANTE:
300 grammi di farina
75 grammi di burro
120 grammi di zucchero 
1 uovo
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina
3 cucchiai di latte 
X IL RIPIENO:
500 grammi di ricotta
100 grammi di cioccolato al latte (io ho usato una tavoletta di cioccolato 'Baci Perugina')
130 grammi di zucchero
1 bustina di vanillina
3 cucchiai di latte


Lavorare con le mani farina e burro fino a formare un impasto sbricioloso,
aggiungere quindi i restanti ingredienti continuando a sbriciolare, fino a formare un impasto 'sabbioso'. Imburrare e infarinare una teglia del diametro di 24 cm e adagiarvi metà dell' impasto sabbioso. 
Lavorare in una ciotola la ricotta per renderla lisci,a dopodichè aggiungere lo zucchero, la vanillina e il latte, versare il ripieno sul guscio preparato cercando di lasciare un cm di bordo su tutto il cerchio, aggiungere quindi in superficie il cioccolato al latte precedentemente ridotto in scaglie, coprire con il restante impasto sabbioso e cuocere in forno preriscaldato a 180° per 40-45 minuti circa.
Davvero goduriosa vi assicuro!

PASTINE ALL'ARANCIA RIPIENE DI MANDORLA!!!

Per ultime quelle che a me sono piaciute di più! 
Tenevo in serbo questa ricetta, che ho scovato in questo bellissimo blog, dall'anno scorso e credetemi, dovete provarla, sono di una bontà assoluta, io però non ho completato la ricetta originale per mancanza di tempo, la glassa non sono riuscita a farla :( 


per l'impasto:
250 grammi di farina 00
1 cucchiaino di lievito in polvere
80 grammi di zucchero semolato
1 bustina di zucchero a velo 
essenza di vaniglia
1 uovo
125 grammi di burro

per il ripieno:
250 grammi di mandorle macinate finemente
100 grammi di zucchero semolato
succo e scorza di 2 arance non trattate
2 cucchiai di liquore all'arancia (io ho usato Mandarinetto)

per la glassa:
300 grammi di zucchero a velo
1 albume 
1 arancia non trattata

In una ciotola capiente unite la farina con il lievito in polvere.
Formate un avvallamento e mettete al centro lo zucchero semolato, lo zucchero a velo, l'essenza di vaniglia e l'uovo. Disponete anche il burro a pezzetti e impastate velocemente il tutto.
Lasciare riposare la pasta al fresco per un' oretta.

Preparate il ripieno:
Grattugiate la scorza delle arance e spremete il succo. 
Mescolate le mandorle con lo zucchero e la scorza delle arance e aggiungete tanto succo e liquore all'arancia quanto basta per ottenere una massa facile da spalmare.
Riprendete la pasta, dividetela a meta' e stendete ogni pezzo in forma rettangolare.
Disponete il primo sulla placca del forno, appoggiato su carta-forno, spalmatelo uniformemente con il ripieno di mandorle e ricopritelo con il secondo rettangolo di pasta frolla, cercando di sigillare bene i bordi.
Cuocete in forno a 170° per 25/30 minuti, facendo attenzione che non si colori troppo, deve rimanere appena dorato.
Lasciate raffreddare un poco, togliete i bordi per ottenere dei pezzi più regolari, e tagliate della forma che preferite.
Preparate la glassa setacciando lo zucchero a velo e lavorandolo con l'albume. 
Grattugiate la scorza dell'arancia a striscioline sottilissime e spremetene il succo.
Aggiungete allo zucchero a velo la scorzetta e tanto succo quanto basta per avere una glassa appena fluida.
Aiutandovi con due forchette o con una pinza, passate la superficie dei biscotti nella glassa e poi disponeteli su una gratella ad asciugare.
Si conservano in scatole di latta e si consiglia di aspettare qualche giorno prima di consumarli ... consiglio inutile ... ovviamente ;)