mercoledì 27 gennaio 2016

TORTA DI MELE EBRAICA DI ROSH HASHANAH




Non è un caso che riprenda proprio da qui, proprio oggi, non lo è affatto, l'ho sempre saputo!
Per me la memoria è importante, non solo oggi, certo, sarebbe sterile, inutile e retorico, io non "ricordo" oggi, io oggi celebro, ma il ricordo è Sempre!
Ogni qual volta vedo la Dignità offesa, annientata.
Per me la memoria è importante, per ribadire che l'indifferenza a ciò che è stato è servita solo a riportarci, alla barbarie dei nostri giorni, è raccapricciante ascoltare, oggi, frasi che escono dalla bocca di nostri concittadini che sono uguali a quelle che abbiamo letto nei libri. Quante volte abbiamo pensato 'Come è potuto essere?' ... bene oggi ne abbiamo una pratica dimostrazione, è stato così!
Se ci possa essere uno spiraglio di buon senso aggrappiamoci con le mani, le gambe, la bocca, le orecchie e gli occhi. e non smettiamo di essere esseri sensibili, non smettiamo di provare orrore, non ci abituiamo all'inevitabile perchè se qualcuno lo vuole davvero, si potrà evitare.
Riprendo il blog dopo circa un anno e mezzo e allora mi fermo qui, perchè sono abbastanza emozionata e forse neanche tanto lucida da poter scrivere pensieri sensati, vi lascio alla torta morbida profumata ed evocatrice che mi ha regalato Labna ... sempre fonte di ispirazione per me quando mi aggiro nei dintorni...

Torta di mele di Rosh Hashanah

  • 350 g di farina
  • 5 uova
  • 100 g di zucchero bianco
  • 150 g di zucchero di canna
  • 2 cucchiaini di cannella
  • 50 g di miele 
  • 1/2 bicchiere di succo di arancia
  • 110 g di burro morbido
  • 1 bustina di lievito
  • 3 mele
  • 1 manciata di uvetta sotto Sambuca
  • 1 manciata di mandorle
Proseguire montando le uova con i due zuccheri fino ad avere una massa spumosa e chiara.
A questo punto unire la farina, il burro sciolto, il lievito, il miele e il succo di arancia con la cannella, amalgamare perbene e aggiungere all'impasto con una spatola le mele tagliate a pezzettini sottili e l'uvetta leggermente infarinata.
Foderare uno stampo da plum-cake con carta forno o in alternativa imburrare ed infarinare, poi infornare la torta a 180° per circa 45 minuti, non dimenticando di fare la prova stecchino per controllare che anche l'interno sia ben asciutto.
Ritorno ad augurarvi pensieri di sole e d'azzurro.
Dida




domenica 10 agosto 2014

TERRA DI FUOCO ... TERRA D'AMORE ...





La mia Terra è Madre buona La mia Terra è Matrigna crudele
La mia Terra è Sole La mia Terra è Fango
La mia Terra è Gioia La mia Terra è Dolore
La mia Terra è Risate La mia Terra è Lacrime 
La mia Terra è Genio La mia Terra è Ignoranza 
La mia Terra è Acqua La mia Terra è Sete
La mia Terra è Tutti i Colori del Mondo La mia Terra è il Nero più Nero
La mia Terra è il Via! La mia Terra è lo Stop!

La mia Terra E' la Canzone del Cuore
La mia Terra è un Lamento di Morte

La mia Terra è la Tavola dell'Abbondanza
La mia Terra è Fame

La mia Terra è il Sogno
La mia Terra è l'Incubo

La mia Terra è la Solidarietà
La mia Terra è l'Indifferenza

La mia Terra è Odore
La mia Terra è Puzza

La mia Terra è Amore Puro
La mia Terra è Odio Violento

La mia Terra è ... la Terra dei Fuochi....

NO

La mia Terra è #TERRADIFUOCO


                             

E potrei, voi sapete che potrei continuare all'infinito, la mia Terra è davvero tutto ed il contrario di tutto, forse più di qualsiasi altro luogo al mondo.
Riesco finalmente a postare la ricetta che ho preparato per partecipare al Contest ideato da tanta bella gente che appartiene a questa #Terradifuoco. 
E su una cosa solo non sono d'accordo di questo contest, ho letto le varie ricette degli altri food-blogger e anche scorgendo i post sulla pagine del gruppo Facebook, mi accorgo che questa NON è un'altra Campania e un'altra Storia. no, questa E' la nostra Campania e la nostra storia. Quella Campania e quella storia che fanno della nostra terra uno dei luoghi più visitati al mondo anche e nonostante tutte le contraddizioni di cui sopra, certo puoi scuotere la testa quando ad esempio vai nella mia città e scopri che sta mandando a puttane un patrimonio unico al mondo come le sue 28 differenti sorgenti di acqua, sto parlando di Castellammare di Stabia e delle sue Terme, quasi allo sfacelo, ma di contro c'è anche da dire che chi il cuore ce l'ha davvero sta smaniando per cercare di poter raggiungere un obiettivo e scrivere un altro finale della storia. 


La mia città ... come vorrei prendervi per mano e portarvi a visitare i vicoletti del suo centro storico, stretti stretti e discendenti verso il mare, lungo i cui muri potreste vedere ancora gli anelli metallici d'ormeggio che servivano per l'attracco delle barche dei pescatori. Vorrei farvi entrare nelle mille chiesette che ci sono in questi vicoletti, farvi scoprire magnifici affreschi, Luca Giordano, Paolo de Matteis e tanti altri ... portarvi fin sù alla Reggia di Quisisana ...la cui ragion d'essere è insita nel suo nome: "Domus de loco sano" luogo accogliente per la salubrità del clima...nata e cresciuta sotto i D'Angiò. Scendendo dalla Reggia potreste fermarvi ad ammirare la facciata di quello che fu il Teatro Francesco I, teatro borbonico costruito nella prima dell'800 per allietare le serate dei reali quando appunto risiedevano per le vacanza nella succitata Reggia. 



Poi vorrei portarvi più in alto ancora, sul Monte Faito, la più alta cima dei Monti Lattari, 1440 metri, ma .. non vi spaventate ci metteremo solo 8 minuti per arrivarvi, come? Con la funivia da Castellammare ... potreste godere di panorami unici durante l'ascensione ...il Monte Faito è un polmone verde unico, il cui nome deriva dagli alberi che ne caratterizzano il rilievo, i faggi, da cui 'Faggito' poi divenuto Faito ... 




... e poi non potrei non portarvi sulla collina di Varano per farvi visitare le ville dell'antica Stabiae  .. e si perchè non dei soli Pompei ed Ercolano si nutrì l'eruzione del Vesuvio del 79 d.c. ma purtroppo venne distrutta anche Stabiae e gli splendidi resti della villa di San Marco e della villa di Arianna ne sono tutt'oggi testimoni, vale la pena soffermarvisi un po .. visto che neanche molti stabiesi li conoscono.
Ora vi porterei a passeggiare un po sul lungomare per portarvi a rinfrescarvi con un bel bicchiere di acqua della Madonna o di acqua Acetosella nel frattempo che ammirate un monumento unico nel suo genere in tutta Europa, la Cassa Armonica, un vero e proprio strumento musicale, fra i pochissimi podi bandistici in Italia e poi vi farei concludere la serata agli chalet dell'Acqua della Madonna con lupini e olive, caponata, spaghetti allo scoglio, frittura del golfo, il tutto 'condito' dai caratteristici inviti 'a voce' che le signore degli chalet utilizzano per richiamare i probabili avventori che passeggiano lungo il porto. (http://www.comune.castellammare-di-stabia.napoli.it/#)
Perdonatemi ma io così ho inteso raccontarvi la mia personale #Terradifuoco e il piatto che ho scelto mette insieme alcuni dei prodotti di questa terra che mi stanno più a cuore:




puparurielli ro sciumm
pomodorini del piennolo
provolone del monaco
paccheri di Gragnano




Per prima cosa dovete pulire i peperoncini verdi, i nostri sono un po piccantini, per cui bisogna eliminare tutti i semi che hanno all'interni con l'accortezza di non far rompere l'esterno, poi vanno sciacquati e asciugati e fritti in olio extra vergine di oliva, vanno rigirati spesso per non farli bruciare, prelevati delicatamente con una forchetta e messi da parte in un piatto. Nello stesso olio, piacevolmente aromatizzato si cuociono i pomodorini lavati e tagliati a metà, aggiustati di sale e verso fine cottura si uniscono i peperoncini e si amalgama il tutto.


Cuocete in acqua bollente salata i paccheri e scolateli al dente, amalgamateli in padella con il sugo di peperoncini e sopra adagiatevi fettine molto sottili di provolone del monaco, a fiamma bassa lasciate che si sciolgano dolcemente e non del tutto.

Spegnete il fuoco, attendete 5 minuti ed impiattate  ... poi fatemi sapere!
Con questa ricetta partecipo al contest #Terradifuoco





sabato 28 giugno 2014

L'ESTATE DELL'MTCHALLENGE CON LA PIADINERIA DI TIZIANA!







Bellissima l'idea della Piadamundial, come al solito il gruppo dell'Mtchalenge ne inventa sempre di nuove e di belle per movimentare l'atmosfera, certo sarebbe stato più bello, più simpatico che anche la nazionale italiana vi avesse partecipato ma tant'è consoliamoci con le piadine ... seguendo pedissequamente la ricetta della vincitrice!!!





PIADINA ROMAGNOLA FANTASY
(STRACCHINO*RUCOLA*CRUDO\POMODORO*RUCOLA*ROBIOLA*COTTO*INSALATINA MISTA\PEPERONI*ROBIOLA)
per 6 piadine

500 g di farina 00*
125 g di acqua
125 g di latte parzialmente scremato fresco
100 g di strutto
15 g di lievito per torte salate**
10 g di sale fine
1 pizzico di bicarbonato di sodio

*Generalmente uso la classica blu gran mugnaio della molino spadoni, giusto perché tutto sia romagnolo, pure la farina, o almeno il molino!!

**ho usato anche quello normale per dolci e viene bene comunque. 






Fate scaldare al microonde il latte e l'acqua per pochi secondi in modo che siano tiepidi. Lasciate ammorbidire lo strutto mezz'ora circa fuori dal frigorifero. Su di un tagliere disponete la farina e fate un buco al centro con la mano. All'interno mettete lo strutto a pezzetti con il lievito, il bicarbonato e il sale, schiacciatelo con la forchetta per ammorbidirlo, aggiungete l'acqua e il latte.





La consistenza inizialmente potrebbe essere un pochino appiccicosa e la pasta si attaccherà al tagliere ma impastando per una decina di minuti, cambierà staccandosi e diventando molto morbida e liscia. Se il liquido è troppo poco si sfalda e risulta un po' dura. Mettete l'impasto in una ciotola e coprite con la pellicola per alimenti. Lasciate riposare 48 ore al fresco, massimo 20°C, se fosse più caldo potete lasciare riposare la pasta in frigorifero e metterla a temperatura ambiente 2 ore prima dell'uso. 






La pasta ottenuta sarà circa 850 grammi, dividetela in 6 pezzi da 140 grammi circa e formate delle palline, lasciatele riposare almeno mezz'ora. Infarinate appena il tagliere e disponetevi una pallina d'impasto, schiacciatela con la punta delle dita, stendete la piadina con il mattarello girandola spesso in modo che rimanga rotonda. Avrà un diametro di circa 20 centimetri e uno spessore di 0,5 centimetri. Scaldate il testo o l'apposita teglia di terracotta, su un fornello a doppia fiamma, con sotto uno spargifiamma.






 Se non avete nessuna di queste teglie utilizzate una padella antiaderente piuttosto larga. La temperatura non dovrà essere troppo alta altrimenti la piadina si brucia fuori e rimane cruda all'interno, ma nemmeno troppo bassa. Potete fare una prova con un piccolo pezzetto di pasta per regolare la giusta temperatura. Cuocete pochi minuti per lato, controllate sempre alzando la piadina con una paletta. Disponete le piadine una sull'altra in modo che rimangano calde mentre le cuocete.





E farcitele a vostro piacere!!!






Con queste piadine partecipo all'Mtchallenge di giugno




giovedì 19 giugno 2014

E MENTRE CERCO I PEZZI DI QUESTO MONDO ...





Raccontare emozioni non è mai semplice, a volte si esprimono meglio con i silenzi, con gli sguardi di mille parole non dette, con la musica, e anche con le immagini. In questo periodo in cui il mio mondo interiore fatica a venire fuori perchè troppi turbinii di pensieri, idee, progetti, paure, ansie, speranze ne ostacolano la libera uscita, cerco di esprimermi, di comunicare, di ringraziare anche chi mi è vicino e cerca di districarsi in questo labirinto.
Allora vago attraverso immagini della mia vita negli ultimi mesi e il cuore ne ha selezionate alcune, quelle che saltano subito che per te dicono tanto ....



... il mio guizzo d'orgoglio nel portarlo in giro per il centro storico di Napoli e guardarlo mentre mi ascolta e cerco di infondergli l'amore che provo per questa città, tra i pastori di San Gregorio, il Cristo Velato e il tesoro di San Gennaro ....



 ... una pausa pranzo con pioggerellina inaspettata con un'amica speciale e la scoperta di un posticino speciale nella tua città in quella stradina che costeggi tutti i giorni ma .. ci voleva lei per scoprirlo insieme ..



... le coccole e le boccacce e le foto sceme sul letto dopo la partita del Napoli ....


... la gioia di quando un posto di lavoro mette insieme le varie componenti per dar nome ad un solo unico sentimento: l'amicizia ....


.... "Mamma mi vuoi bene? - "No!" - "Ma come no???" - "Ti amo!" - "Ahhhhh!" ....




.... l'unica volta che sono riuscita ad andare alla lezione di pallavolo e la sua contentezza e il suo solito caratteraccio ...


... la Red Velvet Cake per il compleanno del mio Fiore di Maggio, la splendida figlia femmina che (non) ho ...



... l'arrivo di Lorenzo, voluto, cercato, vissuto, festeggiato, la gioia di un'altra gravidanza da vivere insieme, tra donne, come solo noi possiamo fare tra mille stupide, sciocche, serie, importanti, gravi e necessarie confidenze da Whatsapp ...


... comprare il regalo di compleanno insieme e anche la battuta del momento perchè qui ... "siamo tutti Made in Sud" Sapevatelo!!!!



... i dolci sorrisi dell'amicizia che c'è sempre e quelle risate che solo le donne sanno capire mentre ci preparavamo come due adolescenti in cameretta sotto gli sguardi increduli di mamma Carolina che continua imperterrita a chiamarmi 'signora Giusa'!!! ....




.... la mia città di mattina presto che regala spettacoli immensi a chi li guarda con gli occhi dell'Amore e che miracolosamente ti fa fare una foto bellissima da portare nel cuore .... 




.... le baby-sitter più brave e belle del Mondoooooooo .....





... e chi guarda con gli occhi dell'Amore sa anche cogliere spettacoli che la Natura gli regala che agli altri passeranno inosservati e ti regala un pezzo di cielo nel quale riporre i nostri sogni ....



... e le amiche speciali di tutti i giorni, la sicurezza di sapere che 'ci sono', la serenità di sapere che 'ci puoi contare' ...


.... il tiramisù preparato a 4 mani con la mia zia del cuore, nella casa dove ho vissuto cercando altre strade ... 



... ma siiiii!!! Venite a casa mia che mamma ci fa il cartellone!!!!





.... ma ... ma come avrò fatto a farlo così bello?????




.... la torta alle fragole per la mia amica-sorella che non ama farsi fotografare che odia Facebook e che c'è, comunque e sempre! ... 




... passeggiare tra i fiori sempre con la mia zia del cuore ...




...e poi ... ciò che non ti aspetti ....




... e vederlo saltare come una scimmietta e divertirsi un mondo per la cosa più semplice e invece tu pensavi che era troppo grande per ...

Grazie ...

mercoledì 28 maggio 2014

MY BABA'!



AND MINE ...



BABA' PROFUMATO ALLA CREMA DI AGRUMI





Ingredienti
300 g di farina bio tipo 0 Manitoba
3 uova cat a grandi
100 g di burro
100 g di latte
25 g di zucchero
10 g di lievito di birra
½ cucchiaino di sale fino

Lievitino
Sciogliere il lievito di birra con 50 g di latte tiepido e 1 cucchiaino di zucchero e impastarli con 70 g di farina, tutti presi dal totale degli ingredienti. Lasciar lievitare fino al raddoppio, coprendo la ciotola con un telo inumidito.


Primo impasto

Versare in una ciotola il resto della farina (230 g), fare la fontana, versarci il lievitino e le tre uova. Impastare schiacciando ripetutamente nella mano l’impasto per amalgamare le uova e aggiungere un cucchiaio alla volta di latte per ammorbidirlo un po’, man mano che se ne senta la necessità, facendo attenzione a non renderlo molle; poi impastare energicamente, sbattendolo verso la ciotola per una decina di minuti. Coprire e lasciar lievitare per 80/90 minuti e comunque fino al raddoppio.



Secondo impasto

In una ciotolina lavorare il burro a pomata, impastandolo con il restante zucchero (20 g) e il sale. Aggiungerlo al primo impasto  una cucchiaiata alla volta facendo  assorbire bene  prima di aggiungere  la successiva. Lavorare per 5 minuti nella ciotola, poi ribaltare l’impasto su un piano da lavoro e iniziare a lavorare energicamente piegandolo e sbattendolo più volte per 15/20 minuti. Qui bisogna avere tenacia e resistenza perché questa è quella fase in cui è possibile ottenere un babà spugnoso e morbido, capace di assorbire e trattenere la bagna.
Quando inizierà a staccarsi dalle mani e piegandolo manterrà una forma tondeggiante, senza collassare e vedremo l’accennarsi di bolle d’aria il nostro impasto è pronto.






Per poterlo sistemare agevolmente nello stampo preventivamente imburrato, staccare dalla massa dei pezzi di pasta schiacciandoli con pollice e indice, come volessimo strozzarli, ottenendo così 6 palline.
Una volta completato il giro, con l’indice  sigillare gli spazi tra una pallina e l’altra, coprire con un telo umido e lasciar lievitare in forno spento con luce accesa per 2 ore, fino a triplicare di volume.
Accendere il forno  a 220°, raggiunta la temperatura infornare, abbassare a 200° e cuocere per 25 minuti.
Dopo circa 10 minuti di cottura coprire con un foglio di alluminio, per evitare che la superficie scurisca.
A cottura ultimata lasciar intiepidire per 15 minuti e capovolgere il babà possibilmente in una ciotola larga e bassa. 





Per la bagna
1 lt di acqua
400 g di zucchero
1 limone
Versare l’acqua in una pentola, aggiungere lo zucchero e la scorza di limone, evitando accuratamente la parte bianca e lasciar sobbollire per 10 minuti.
Spegnere, lasciar intiepidire, passarlo attraverso un colino a maglie strette e versare sul babà ancora tiepido. Ogni 15/20 minuti, aiutandosi con un mestolino, raccogliere lo sciroppo sul fondo del babà e irrorarlo di nuovo. Continuare così finché non si presenta ben inzuppato e tratterrà lo sciroppo più a lungo, cedendolo sempre più lentamente. Adagiarlo su un piatto da portata, facendolo scivolare con molta attenzione.
Per i babà monoporzione il bagno sarà simile; dopo aver  versato lo sciroppo sopra, rigirarli dentro di esso ogni 10/15 minuti e comunque finché al tatto non abbiano la consistenza di una spugna inzuppata. Scolarli dallo sciroppo e adagiarli su un piatto da portata.





CREMA PROFUMATA ALL'ARANCIA
250 ml di latte
2 tuorli
2 cucchiai colmi di zucchero
2 cucchiai rasi di farina
la buccia di un limone
1 cucchiaino di pasta d'arancia candita
30 g di burro
Scaldare il latte e spegnere quando accenna a bollire.
Mettere a scaldare la pentola con l’acqua che servirà da bagnomaria per cuocere la crema.
Nella pentola dove invece cuoceremo la crema mettere i tuorli, lo zucchero e la farina setacciata; con una frusta amalgamarli energicamente e incorporare il latte versato a filo, continuando a mescolare. Passare nel bagnomaria a fuoco dolcissimo.
Girare la crema mentre cuoce sempre nello stesso verso, senza mai fermarsi per almeno 15 minuti e comunque fino a quando non avrà raggiunto la densità desiderata. Spegnere, aggiungere il burro e incorporarlo con la frusta. Lasciar raffreddare girando di tanto in tanto. Sistemare la crema in un sac a poche e tenerla in frigo fino al momento dell’utilizzo.





Completiamo il babà

250 ml di rhum
100 g di amarene sciroppate
3 cucchiai di gelatina di albicocche (io marmellata di pesche)
scorzette di lomone candito
fragole fresche

Scolare dal piatto lo sciroppo che sarà colato dal babà. Irrorarlo con il rhum a proprio piacimento, spennellarlo con la gelatina di albicocche precedentemente sciolta a fuoco lentissimo, decorare con ciuffi di crema pasticcera e completare con le amarene sciroppate.






Perdonate la ricetta senza commento e senza parole ed interpretazione personale, il periodo non me lo permette..
Grazie ....