Scusate io apro il blog tutti i giorni e mi riprometto di ricominciare a postare ricette, come si addice ad un blog di cucina...ma non ce la faccio, faccio i miei giri sui blog e siti che ho scoperto da pochi giorni e non posso fare a meno di ... rimanere ... senza parole...
http://www.byoblu.com/post/2009/04/10/Alla-protezione-civile-sanno.aspx
Questo video è evidentemente arrivato anche al TG5, io l'ho inviato anche a Striscia la Notizia come credo molti altri abbiano fatto ma... se al TG5 ne sanno qualcosa...vi chiedo... ma qualcuno di voi lo ha visto questo filmato su Canale5 o altra rete nazionale?
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/videodallarete/video704.shtml
E poi leggo...rileggo...
pag. 231..."Il potere dei clan rimaneva il potere del cemento. Era sui cantieri che sentivo fisicamente, nelle budella, tutta la loro potenza."
pag. 235..."L'imprenditore italiano che non ha i piedidel suo impero nel cemento non ha peranza alcuna. E' il mestiere più semplice per far soldi nel più breve tempo possibile, conquistare fiducia, assumere persne nel tempo adatto d un'elezione, distribuire salari, accaparrarsi finanziamenti, moltiplicare il proprio volto sulle faciate dei palazi che si edificano."
pag236..."La concretezza del cemento e dei mattoni è l'unica verà materialità che le banche italiane conoscono." [...] Io so e ho le prove. So come è stata costruita mezz'Italia. E più di mezza. Conosco le mani, le dita, i progetti. E la sabbia. La sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli. Quartieri, parchi, ville. A Castelvolturno nessuno dimentica le file infinite dei camion che depredavano il Volturno della sua sabbia. Camion in fila, che attraversavano le terre costeggiate da contadini che mai avevano visto questi mammut di ferro e gomma. Erano riusciti a rimanere, a resistere senza emigrare e sotto i loro occhi gli portavano via tutto. Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi, nei palazzi di Varese, Asiago, Genova. Ora non è più il fiume che va al mare, ma il mare che entra nel fiume."
E così chiudo...
PIER PAOLO PASOLINI: "IO SO. IO SO I NOMI DEI RESPONSABILI"
Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum.
Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli. Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero. Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il "progetto di romanzo" sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non è poi così difficile. Tale verità - lo si sente con assoluta precisione - sta dietro una grande quantità di interventi anche giornalistici e politici: cioè non di immaginazione o di finzione come è per sua natura il mio. Pier Paolo PasoliniBologna, 5 marzo 1922 - Ostia, Roma, 2 novembre 1975
8 commenti:
ti capisco in pieno, ma ora secondo me è il momento di cercare di ricostruire e come ho scritto da me i lavori aodrebbero affidati a ditte abruzzesi al fine di rilanciare la loro economia!!! io la vedo così, intanto noi compriamo abruzzese!!! rilanciamo la loro economia!!! bacioni manu
Hai ragione anch'io che tratto di temi sociali a largo raggio non riesco a staccarmi da questo; D'altronde Anna potrebba ancora aver bisogno di noi e spero che con i soldi raccolti si possa far fronte ad altre richieste che sono in arrivo.
E la rabbia, l'amarezza, il dolore sono forti ma se lei riesce a tenere duro a maggior ragione non abbiamo scuse per essere noi a mollare.
...mi sembrava che su gomorra ci fosse un pezzo della sabbia usata per le costruzioni, ma avendo prestato il libro non potevo avere la conferma, grazie mille..trovo che quel libro tratti troppe verità, peccato che a Saviano sia costata la libertà...speriamo che l'abruzzo riesca a riprendersi in fretta e come manu sostengo: SOSTENIAMO L'ECONOMIA ABRUZZESE
Ho letto di Saviano e sai che ne ho parlato da me; resto perplesso cmq per la sua discesa in quelle terre ora martoriate dove forse serve aiuto concreto; io non dico che non debba far levare alta la sua voce allarmata per i rischi che ci sono, anzi un grazie enorme a chiunque terrà gli occhi ben aperti e saprà denunciare eventuali abusi ma forse ora in quei luoghi serve più fare cose concrete e semplici che dare testimonianza della propria presenza.
Do atto a Saviano (scrittore che adoro e stimo immensamente) che già in passato con il suo libro aveva denunciato quello che media locali e nazionali non hanno mai voluto neanche far finta di sapere....
PS: mi permetto di linkare il tuo blog sperando di non fare cosa a te sgradita :-)))
Daniele
ciao dida...come sempre sei gentilissima, grazie di quello che hai scritto sul tuo blog, in giro ho visto che già non se ne vuole parlare più...un bacio grande a presto
.. sono sveglia anch'io sister..
èdavvero difficile andare avanti pensando a tutto ciò, avendo vissuto, seppur di striscio il terremoto e le ricostruzioni che nella mia terra ancora non si sono del tutto concluse :-((
un abbraccio e scusa tanto per la mia assenza , bacio!
Si hai ragione ma purtroppo se ne combinano una al minuto non si può proprio mica lasciargliele passare tutte eh
!!
;)
BAcione!!
ciao.
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