martedì 28 gennaio 2014

L'MTC DELLA MEMORIA



Come ho fatto anche l'anno scorso, vi parlerò della Giornata della Memoria qualche giorno dopo e quest'anno attuo anche una 'furberia' ... rubo un pò di spazio in più grazie al MiTiCo MTChalllenge!
Sfida su un classico secondo di carne, lo spezzatino, scelto dalla Cucina Spontanea, blog che attualmente detiene il trofeo, accompagnato da un pane per esaltarne i condimenti!
Giornata della Memoria dicevamo, sempre difficile per me parlarne e anche difficile viverla mi sto accorgendo in questi ultimi periodi, sarà perchè ho letto, visto, pensato, pianto troppo negli anni scorsi ma sta il fatto che non sono riuscita, e quando vi dico, 'non sono riuscita' intendo proprio dire che 'fisicamente' non ci sono riuscita a portare a termine la visione di due film che, tra l'altro avevo già visto, La chiave di Sara, e la storia di Perlasca, domenica ho preferito seguire Fabio Fazio e bene ho fatto, se non avete seguito la puntata ve ne consiglio un sunto qui. Dicevo che non riesco a seguire più i film perchè non riesco a resistere ad alcune scene, nel film su Perlasca, alla scena in cui, ammassati tutti gli ebrei nella strada antistante la sede dell'Ambasciata Spagnola dove fino ad allora Perlasca aveva tentato di proteggerli, le guardie gridano 'Tutti gli uomini e le donne da una parte e tutti i bambini dall'altra!' e lì ... ho dovuto spegnere perchè mi sono venute immediatamente in mente le parole di quella gran bella signora che avevo conosciuto proprio la sera precedente da Fabio Fazio, " ... Vera Vigevani Jarech, nipote di un deportato morto nei lager nazisti e madre di una diciottenne desaparecida nell’Argentina dei Colonnelli, uccisa dopo un mese di prigionia con un volo della morte, ma della quale non ha avuto notizie se non 20 anni dopo la sua scomparsa..." 
Le sue parole in sintesi dicevano, ripetevano, ribadivano, scolpivano il fatto che la 'follia nazista antisemita, la soluzione finale ... NON E' stata la follia di UN SOLO uomo, ma è stata studiata a tavolino e perpetrata da migliaia e migliaia di uomini CONVINTI di fare cosa buona e giusta" ... e ne ho avuto anche io la convinzione (semmai avessi bisogno di una conferma) quando ho ascoltato quella frase lì "Tutti gli uomini e le donne da una parte e tutti i bambini dall'altra!' .. questa frase è, secondo me, l'essenza stessa della violenza, della cattiveria, dell'orrore e del dolore che, appunto, "...SOLO GLI UOMINI SANNO INFLIGGERE AD ALTRI UOMINI..." e quanto sarebbe stato più bello il mondo se al posto della Giornata della Memoria per la Shoah avremmo celebrato la GIORNATA DELLA MEMORIA DI TUTTI QUELLI CHE SI SONO OPPOSTI ALLA SHOAH ... piangeremmo sicuramente meno morti e i nostri figli avrebbero una speranza ...  E' questa la riflessione che vi lascio quest'anno ...

SPEZZATINO DELLA MEMORIA CON CHALLAH
PER L'MTCHALLENGE DI GENNAIO


INGREDIENTI:
800 gr di spezzatino di manzo
400 gr di funghi champignons
500 gr di patatine novelle
rosmarino
salvia
timo
maggiorana
cipolle bianche
sedano 
carota
due cucchiai di farina
olio evo
vino bianco
sale
pepe


Ho fatto un trito di cipolle, carota, sedano, messo in pentola con olio evo, fatto rosolare e aggiunto la carne a pezzettini, fatta dorare un pò, aggiunto vino bianco e fatto evaporare ... dopo qualche minuti di cottura aggiunto le patatine novelle e i funghi a fettine spesse, aggiungere un po d'acqua e lasciar cuocere per almeno un'ora.
Dopodichè verificare la cottura, se necessario aggiungere altra acqua e a pochi minuti dal termine versare la farina in modo che formi una bella salsetta addensata che si andrà ad 'appiccicare' ai pezzetti di carne e contorno.

Per la Challah ricetta di Labna:

  • 4 bicchieri di acqua tiepida
  • 2 cubetti di lievito fresco o 20 g di lievito disidratato in grani o 2 bustine di lievito secco in polvere per pane
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 1 bicchiere di olio di semi leggero
  • 1 bicchiere di zucchero
  • 2 uova
  • 2 cucchiai di sale
  • 2 kg di farina
  • 2 tuorli d’uovo per spennellare il pane
  • semi di sesamo o semi di papavero per decorare il pane
Procedimento
  1. Sciogliete in una ciotola capiente il lievito con l’acqua tiepida (non calda!) e il primo cucchiaio di zucchero, poi fate riposare un paio di minuti per riattivare il lievito, specie se usate quello secco in granelli.
  2. Aggiungete nella ciotola il resto dello zucchero, l’olio, il sale e le uova, dunque amalgamate il tutto; aggiungete poi anche la farina, ma lentamente, due bicchieri per volta, perchè non è detto che vorremo usarla tutta: ne useremo circa 2 kg, ma magari anche un po’ meno, a seconda delle condizioni climatiche e di molti altri fattori imprevedibili.
  3. Quando l’impasto diventa compatto e non si attacca più alle mani lavoratelo bene su un piano infarinato per una decina di minuti, poi trasferitelo in una ciotola leggermente unta e fatelo lievitare per almeno un’ora (volendo anche due) coperto da un panno umido, finchè non raddoppia.
  4. Una volta che l’impasto è ben lievitato fate le forme (e se fate l’hafrashat – dico alle lettrici ebree! – ricordatevi di prelevare la parte di impasto necessaria!): la treccia semplice di tre rotoli, come quella dei capelli, è facilmente realizzabile e di sicuro effetto, e con questo impasto se ne ottengono 8.
  5. Disponete le trecce di impasto su teglie ricoperte di carta da forno e fate lievitare il tutto ancora mezz’ora.
  6. A lievitazione ultimata, spennellate le challot con 2 tuorli diluiti in un po’ d’acqua e cospargetele di semi di sesamo o papavero, poi infornatele nel forno già caldo a 200°.
  7. Fate cuocere le challot a 200° per una decina di minuti, poi abbassate la temperatura a 180° e fate cuocere per ancora una ventina di minuti.
  8. Il tempo di cottura dipende dal forno (circa 25/30 minuti, di solito), ma si nota subito se la challah è cotta: acquista in superficie un bel colore, tra il marrone e il dorato, sprigionando un profumino che richiamerebbe anche la più sbadata delle cuoche…
Tradizionalmente, la challah si copre durante il kiddush e la benedizione con un panno finemente ricamato; quando la benedizione finisce, il capofamiglia spezza una delle challot in piccole parti, vi sparge sopra un po’ di sale e ne offre ai commensali. Tuttavia, la challah è un pane adatto a ogni occasione, sia ai pasti che per colazione e merenda.







3 commenti:

Lo ha detto...

:*

Unknown ha detto...

Ciao! Bell'idea quella di prepare lo spezzatino e la challah! Queste sono, secondo me, le cose che veramente possono generare coscienza e conoscenza nei nostri figli.

Il provare a mettersi nei panni degli altri è un'esercizio che non dovrebbe interrompersi mai, nemmeno per un secondo e lo si può fare anche a tavola. Sicuramente mangiare un pasto tradizionale ebraico potrebbe far rendere conto a tutti che noi siamo effettivamente uguali anche nelle piccole cose. Qualche spezia in più, qualche ingrediente diverso, ma semplicemente uguali.

E' un concetto banale ma non è ancora abbastanza chiaro in molte teste!

sississima ha detto...

mai dimenticare, bello questo post e delizioso il tuo spezzatino con lo challah! Un abbraccio SILVIA